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Regina Baresi: addio all’Inter e al calcio giocato

Un nome sulla maglia che ha il suo peso. E’ figlia d’arte Regina Baresi e come suo papà Beppe ha indossato la fascia di capitano dell’Inter. Ora, dopo 20 anni di calcio giocato è arrivato il momento di dire basta. Lo ha annunciato lei stessa su Instagram con poche e semplici parole “Il blu e il nero saranno sempre i miei colori, il calcio sarà sempre la mia vita e l’inter sarà sempre casa mia” a cui ha fatto seguito una intervista esclusiva rilasciata a Inter Tv di cui riportiamo alcuni passaggi.

Una decisione difficile proprio in un momento in cui il calcio femminile sta vivendo una nuova stagione con davanti enormi prospettive di crescita a riguardo ha detto:

Un po’ di anni li ho giocati. A settembre faccio 30 anni quindi posso dire di essere soddisfatta della mia carriera. Per me questi ultimi due anni, per quanto belli e intensi, non sono stati facilissimi. Allora sono arrivata alla decisione di pensare anche ad altri progetti e iniziare a pensare a costruire un futuro diverso. Che non è detto che non sia nel mondo del calcio ma che sia diverso dal calcio giocato“.

Un cambiamento importante che inciderà sulla vita di tutti i giorni. In genere niente più allenamenti, raduni e momenti di spogliatoio. L’unica cosa che non mancherà a Regina Baresi, come ha riferito, sarà l’attività sportiva:

Sicuramente sarà una vita completamente diversa non mi mancherà il fatto di allenarmi perché continuerò a farlo comunque, a prescindere dal fatto che si giochi in una squadra o meno. Ma la cosa che mi mancherà di più sarà la condivisione dello spogliatoio dei momenti della quotidianità con le mie compagne. Ho giocato 17 anni nella stessa squadra e quando si condivide così tanto con altre persone, tutti i giorni, nel momento in cui smetti di farlo è una cosa che manca sicuramente“.

Affetto e appartenenza alla maglia nerazzurra che non le hanno mai suggerito di cambiare città o di andare all’estero e infatti racconta:

No non ho mai pensato di cambiare maglia neanche per un secondo. Anche perché nessuno mi ha mi ha obbligato a stare all’Inter è sempre stata una mia scelta. Quindi sono felice di aver fatto così. Sono felice di non aver mai cambiato e spero di avere lasciato qualcosa di positivo a questa squadra come questa squadra l’ha lasciata a me“.

Sono tanti i ricordi e i momenti vissuti in 17 anni, Regina Baresi ne sceglie uno in particolare e ricorda:

L’anno in cui abbiamo vinto il campionato siamo salite in Serie A e abbiamo avuto la possibilità di festeggiare a San Siro credo sia stata l’esperienza più bella e senza dubbio indimenticabile e forse più importante di questi 17 anni. E’ stata una cosa unica. Abbiamo fatto un’annata in cui non abbiamo mai perso una partita, eravamo una squadra fortissima con un allenatore che ci faceva sentire la squadra più forte del mondo. Quindi è stato un anno stupendo e che rivivrei altre centomila volte“.

Una squadra forte e il suo capitano. Certamente un ruolo di grande responsabilità del quale sottolinea alcuni aspetti:

Noi siamo state secondo me anche fortunate perché siamo tutte ragazze che non hanno mai creato problemi all’interno del gruppo e anche quando c’era qualche difficoltà siamo sempre rimaste unite. Questa è una fortuna perché è una caratteristica che o ce l’hai o non ce l’hai. Poi il fatto di essere sempre disposti a confrontarsi è una cosa molto importante. Nel momento in cui c’è un problema, se ne parli, lo affronti subito, puoi risolverlo e non trascinarlo magari nei mesi e creare poi problemi più grossi all’interno dello spogliatoio“.

Regina Baresi, lascia il calcio giocato nel momento forse migliore di tutto il movimento femminile, ecco cosa ne pensa:

Il calcio femminile ha avuto un cambiamento enorme perché quando io ho iniziato a giocare si faceva davvero fatica a trovare una squadra femminile poi non c’era l’organizzazione e la professionalità che ci sono adesso. Non c’era la visibilità che c’è ora. Quando ho iniziato a giocare andavamo in campo per gli allenamenti ognuna con la maglia che voleva, quella del giocatore preferito. Era davvero una realtà completamente diversa. Non c’erano figure professionali e competenti come ci sono adesso. Era anche un altro livello in generale, della squadra e di tutto ciò che gira intorno alla squadra“.

Il calcio è una passione forte e ritiene che il suo sia stato un rapporto sempre molto intenso e sincero. Ciò che ha dato le è stato restituito e sicuramente sarà sempre parte della sua vita, indipendentemente da quella che sarà la sua attività futura. Ha già avuto un ruolo diverso ma sempre nel calcio come commentatrice sportiva, la televisione potrebbe essere il suo futuro magari a partire dal grande evento del calcio femminile il prossimo anno in Inghilterra