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Rossi: “Sono stato il primo pilota moderno”

La stagione di Valentino Rossi non è iniziata con il piede giusto e come sempre le chiacchiere e le critiche nei suoi confronti si sprecano. Valentino è tornato su questo argomento e tanti altri in una bella intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport. Ovviamente Rossi ha parlato del suo futuro e di un suo possibile ritiro. In effetti le prestazioni del Dottore negli ultimi due anni stanno lasciando a desiderare e lo stesso Valentino è il primo a riconoscerlo. Quali sono allora le motivazioni che lo spingono a restare sulla cresta dell’onda nonostante le 42 primavere?

Rossi: “Sarà il tempo a costringermi al ritiro”

“Mi piace la sensazione di adrenalina che sento quando vinco, vado sul podio o faccio una bella gara. Mi piace provare quella sensazione lì che mi fa stare bene per qualche giorno. Questo è il mio ragionamento quando devo decidere se smettere, è molto semplice alla fine: ho bisogno di queste sensazioni. So che un giorno il tempo mi costringerà a fermarmi ma per tutti è così. Io provo a non dargliela vinta finché posso e finché ne avrò le forze. Continuo per questo, mi fa strano che la gente non riesca a capirlo”.

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Uno sguardo alla carriera

“Se ripenso alla mia carriera mi accorgo di essere stato un punto di riferimento per tanti piloti dopo di me. Sono stato il primo a fare le cose in un certo modo e poi gli altri mi hanno seguito. Ho iniziato giovanissimo e a 20 anni ero già in 500, posso dire di essere stato il primo pilota moderno. Sulle stagioni più belle non ho dubbi, sono 3: il 2001, il 2004 e il 2008. La prima era l’ultima in 500 e quindi avevo un’ultima chance di raggiungere quell’obiettivo, la battaglia con Biaggi poi è stata stupenda. Il 2004 indimenticabile per il mio esordio in Yamaha e soprattutto per il GP di Welkom. Il 2008 poi è stata come una ciliegina sulla torta. Mi davano del vecchio, per molti ero finito ed invece ho battuto un fenomeno come Stoner. Il momento più brutto in assoluto invece è stato a Valencia nel 2006 quando ho buttato un mondiale che avrei potuto vincere. Sarei arrivato a 10 mondiali e mi avrebbe fatto dimenticare un altro momento un po’ così, quello del 2015 dove mi hanno rubato il mondiale”.

Vedremo una serie tv dedicata alla carriera di Rossi?

Lo scorso anno tantissimi sportivi anche non appassionati di Basket hanno seguito la serie “The Last Dance”, sull’ultimo anno dei Chicago Bulls di Michael Jordan. Lo storico #23 dei Bulls ha lasciato all’apice della carriera ritenendo che fosse il momento giusto. Poi nel tempo ha dato però la sensazione di essersene pentito. Cosa ne pensa Valentino di questa cosa? “Secondo me perdi dipiù smettendo di fare una cosa che ti fa stare bene piuttosto che il guadagno che puoi avere smettendo all’apice della carriera. Anche perché poi non sai mai se sei davvero finito così come pensano tutti. Io nel 2013 tornando in Yamaha per molti ero finito eppure nel 2015 sono andato vicinissimo ad un mondiale che se non mi avessero rubato mi avrebbe allungato la striscia vincente di altri 6 anni; e poi sarebbe stato il decimo. Posso dire di non pensarla come Jordan ma allo stesso tempo è ovvio che non voglio arrivare 12 o 16, ecco. Comunque se avessi dovuto smettere all’apice avrei dovuto farlo qualche anno fa”.

Rimanendo in tema: cosa ne penserebbe Rossi di una serie tv tutta sua dopo il ritiro? “Beh sarebbe bellissimo e credo proprio che verrà fatta. Ci sono tante cose da raccontare della mia vita. Ci sono tante immagini anche private mai viste, un giorno quando smetterò mi piacerebbe fare un libro ma ancora dipiù una serie come quella di Jordan perché sarebbe veramente figo”.

Classifica mondiale MotoGP 2021