Brutto risveglio per la Sampdoria. Il numero uno del club blucerchiato, Massimo Ferrero, è stato arrestato questa mattina a Milano dalla Guardia di Finanza nell’ambito di una inchiesta condotta dalla Procura di Paola. Le accuse sono di reati societari e bancarotta fraudolenta.
Massimo Ferrero arrestato: quali sono le motivazioni?
Stando alle prime notizie, le imputazioni fanno riferimento ai fallimenti delle società cinematografiche in Calabria e in varie regioni dove sono tutt’ora in corso delle perquisizioni cosi come nell’abitazione romana di Massimo Ferrero. Quest’ultimo è stato trasferito nel carcere milanese di S. Vittore, mentre per le altre cinque persone coinvolte, tra cui la figlia Vanessa e il nipote Giorgio, sono stati disposti gli arresti domiciliari. I legali hanno fatto sapere che la Sampdoria è assolutamente estranea alla vicenda, dal momento che in primo momento la cessione di Obiang al West Ham per 6,5 milioni aveva destato qualche sospetto.
Massimo Ferrero si dimette
Al fine di tutelare l’immagine del club blucerchiato non coinvolto nella vicenza giudiziaria che ha portato al suo arresto, il Presidente Massimo Ferrero si à dimesso dalla carica come spiega il comunicato ufficiale della Sampdoria:”Il Presidente Ferrero, per tutelare gli interessi delle altre attività in cui opera, e in particolare isolare anche ogni pretestuosa speculazione di incidenza di un tanto rispetto all’U.C. Sampdoria e al mondo del calcio, intende formalizzare le dimissioni immediate dalle cariche sociali di cui sinora è stato titolare, mettendosi nel contempo a immediata e completa disposizione degli inquirenti, che verranno contattati dai suoi legali, gli avvocati Luca Ponti e Giuseppina Tenga, proprio per chiarire fin da subito la propria posizione ed evitare che, dalla del tutto inaspettata e presente situazione, possono derivare ulteriori pregiudizi a carico di realtà estranee, come l’U,C, Sampdoria, che ne sarebbero gratuitamente danneggiate”.
Si confida che tutto si possa risolvere in tempi brevissimi anche considerando che il Trust adottato in funzione delle procedure romane contemplava, a garanzia, anche l’accantonamento di somme proprio a tutela delle procedure di cui alla Procura di Paola”.