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SBK, Test Phillip Island: chi fermerà Rea?

Ultimi collaudi per il mondiale Superbike, prima del primo appuntamento stagionale. A Phillip Island il circo della SBK ha affrontato le ultime due giornate di test, prima del primo round che si terrà sulla stessa pista australiana. Il resoconto del cronometro ci dice che, ancora una volta, il primo della classe è Jonathan Rea.

Il campione del mondo, in sella alla sua fida Kawasaki, ha concluso due delle quattro sessioni di oggi e di ieri con il miglior tempo, il più veloce dei quali è già due decimi sotto il record del 2019 di Alvaro Bautista. Nelle occasioni in cui non ha comandato, il nordirlandese ha dato l’impressione di non voler spingere, concentrandosi sugli assetti per preservare la gomma. Phillip Island è una pista impegnativa per le coperture, ed i piloti SBK sfruttano i test per trovare una quadra.

Dietro a Rea compaiono le Yamaha. Loris Baz è stato velocissimo soprattutto il martedì, quando ha dato paga ai piloti ufficiali. Nella simulazione del passo gara, però, Michael Van Den Mark è sembrato un pelo più efficace. L’olandese è anche incappato in una scivolata, senza conseguenze. Toprak Razgatlioglu, invece, ha svettato nella sessione pomeridiana del lunedì, battendo Rea di soli 23 millesimi. Il martedì è stato meno incisivo, ma il giovane turco ha preferito concentrarsi sullo stile di guida e sul risparmio degli pneumatici.

In bella evidenza anche la BMW. la prima sessione del lunedì ha visto Tom Sykes primeggiare, anche se dopo l’inglese non ha più svettato. Comunque, il “boscaiolo” ha mostrato un passo gara niente male, a livello dei migliori. Lo stesso Sykes sostiene che il potenziale della 4 cilindri bavarese è sottovalutato. Non si è visto Eugene Laverty, il quale deve ancora prendere confidenza con la S1000RR.

Tra le sorprese positive citiamo Leon Haslam. L’inglese è sempre stato con i primi in sella alla Honda super ufficiale. La CBR1000RR-R è nuova di pacca, e le manca qualcosa per essere al top. Ma “Pocket Rocket” adora Phillip Island, ha sempre fatto belle gare ed ha lavorato molto in ottica gara. Bautista, invece, sembra in alto mare. Sul giro secco paga oltre un secondo da Rea, e sul passo è risultato assai più lento che con la Ducati che guidava nel 2019. “BatiGas” non riesce a far svoltare la CBR come vuole, e fatica nei cambi di direzione. Il settimo tempo nelle battute finali è una magra consolazione.

Per quanto riguarda la Ducati, le due giornate di test SBK di Phillip Island sono state poco decifrabili. Scott Redding ha chiuso i test con il sesto tempo (con tanto di caduta), ma senza acuti importanti. L’inglese però insiste che non ha voluto forzare, e che sarà pronto per la gara. Forse, ma intanto a Borgo Panigale suona l’allarme…rosso per Chaz Davies, invisibile per tutte le due giornate di prove in terra australiana..

Per quanto riguarda gli altri, Michael Ruben Rinaldi fa buoni progressi con la Ducati GoEleven, mentre Leon Camier ha ancora problemi alla spalla. Alex Lowes non perde il vizio di cadere anche con la Kawasaki, ed è lontano anni luce da Rea. Una caduta anche per Federico Caricasulo, il quale prosegue il suo apprendistato sulla Yamaha GRT semiufficiale.

A Phillip island si è concluso anche il mercato piloti. Lucio Pedercini è riuscito finalmente a chiudere il budget per correre il mondiale, e schiererà una sola Kawasaki. La guiderà Sandro Cortese, il quale prenderà il posto di Jordi Torres. Lo spagnolo rimane nella serie iridata ed affiancherà Takumi Takahashi nel team Moriwaki Althea. Proprio il giapponese è protagonista di una due giorni complicata, condita da un principio d’incendio che ha distrutto la sua Honda semiufficiale.