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SBK Teruel gara 2: Rea piega le Ducati

La gara 2 del mondiale SBK di Teruel regala grandi emozioni. Jonathan Rea vince, ma non è stata una passeggiata. Il pilota Kawasaki affronta Michael Ruben Rinaldi in un entusiasmante duello, al quale partecipa anche lo stesso Redding. L’esito solo negli ultimi giri, quando Rea precede al traguardo il portacolori GoEleven.

Redding con il terzo posto vanifica in parte la prestazione super della Superpole Race. Ora l’ufficiale Ducati si ritrova con 36 punti di svantaggio dal penta campione.


SBK Teruel: Riscatto Redding nella Superpole Race

I primi tre fanno il vuoto. Il quarto classificato, Leon Haslam, taglia il traguardo con nove secondi di ritardo. E’ comunque una prestazione positiva per il pilota Honda, al suo miglior risultato stagionale. E salva la giornata della HRC, dopo che Bautista è caduto mentre era in lotta per il podio.

Caduta anche per Chaz Davies, con la seconda Ducati ufficiale. La lista dei ritiri eccellenti si compone anche di Tom Sykes, che deve abbandonare la corsa per un problema tecnico.

Anche in questa gara 2, le Yamaha sono apparse in grande difficoltà. Michael Van Den Mark è il migliore della pattuglia blu, ma è assai distante dalla classifica che conta. Le R1 concludono tutte in fila, dalla sesta alla decima posizione. Dietro a “Magic Michael” c’è il compagno di team Toprak Razgatlioglu, seguono Loris Baz, Federico Caricasulo e Garrett Gerloff.

Un po’ più positiva la giornata di Marco Melandri. Il ravennate è in lotta per il decimo posto per tutta la gara, dopo essere partito 17esimo. L’ex campione 250 perde il piazzamento nella top ten proprio all’ultimo giro, per finire 12esimo. Due piazzamenti più in basso per Matteo Ferrari, che conclude a punti quella che dovrebbe essere la sua ultima gara dell’anno in SBK.

SBK Teruel, la cronaca di gara 2

Le condizioni meteo di oggi assomigliano parecchio a quelle di gara 1. Sul fronte gomme, Redding e Rinaldi azzardano la SCX al posteriore, mentre Rea opta per una scelta più conservativa. Michael adotta la stessa scelta che gli ha permesso di trionfare in gara 1.

Allo spegnersi del semaforo, Rea scatta in testa, seguito da Redding, Rinaldi e Bautista. La gara di Sykes dura appena un giro e mezzo, quando la sua BMW lo pianta in asso. L’inglese rientra ai box.

Redding non perde tempo e sorpassa Rea già al primo giro. Il numero 1 non replica, ma rimane molto vicino al rivale per il titolo. Rinaldi e Bautista seguono da vicino, con il quartetto di testa che fa la differenza sul quinto, Chaz Davies. Dietro al gallese, si accende la battaglia tra Alex Lowes, Haslam e Razgatlioglu per la sesta piazza.

Ottima rimonta di Marco Melandri, che da 17esimo passa subito a 12esimo.

Il sesto giro vede il primo colpo di scena: Bautista cade in curva 7. Lo spagnolo riparte, ma solo per parcheggiare la sua Honda in corsia box. Uno zero pesante, ma l’aspetto positivo è che la sua Honda è in crescita.

Il settimo giro è quello delle emozioni forti. Rea attacca Redding, il quale risponde prontamente. Ne approfitta Rinaldi che nel giro di due curve sfila Johnny ed il compagno di marca, portandosi in testa alla gara! Rea a sua volta sfila Scott, che da primo si ritrova terzo in quattro curve.

Redding rimane un pelo sfiancato dal duello, e perde contatto dai primi due. E’ probabile che abbia chiesto troppo alla sua gomma morbida al posteriore. Rea, invece, si aggancia subito a Rinaldi, il quale chiude tutte le porte ad ogni tentativo di sorpasso. I dieci giri successivi assumono i contorni di una guerra di logoramento.

Davies cade al giro 15, regalando il quarto posto ad Haslam. Melandri risale fino alla nona posizione, trovandosi in bagarre con Baz, Gerloff e Laverty per un posto in top ten.

A quattro tornate dalla conclusione, Rea attacca Rinaldi in curva 7, ma finisce largo e la sua Kawasaki s’imbizzarrisce sul cordolo esterno. Michael ripassa primo, ma la gloria dura appena un giro. Johnny, infatti, ritenta nello stesso punto, senza colpo ferire.

Nei due giri successivi, Rea rifila quasi un secondo di distacco a Rinaldi, con Redding lontano di ulteriori 1,5 secondi. Il podio è di fatto congelato.

Melandri perde la top ten all’ultimo giro, probabilmente per un errore. Il pilota del Barni Racing taglia il traguardo in 12esima posizione, sfilato da Baz, Gerloff ed un redivivo Eugene Laverty.

Classifica di gara

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