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Schumacher: sette anni dopo quel terribile giorno

Sembrava essere un giorno come un altro quel 29 dicembre 2013. Poi la notizia che cambiò drasticamente la vita di una famiglia tedesca. Il leggendario Michael Schumacher, era stato vittima di un terribile incidente mentre sciava nel Meribel. Notizia che scosse tutto il mondo della Formula Uno e non solo. Un campione come Michael, ridotto in condizioni critiche da una caduta e dalla sfortuna di aver urtato l’unico sasso presente in quella discesa.

Schumacher: cosa è cambiato dopo sette anni?

Dopo 6 mesi di coma farmacologico, l’ex pilota Ferrari, tornò a casa il 9 settembre 2014. Da quel momento, la famiglia decise di mantenere la massima riservatezza in merito alle condizioni del sette volte campione del mondo.

Ad oggi, in pochi conoscono le reali condizioni di Schumi; le voci si susseguono ma la certezza sta nella loro inaffidabilità. Dopo sette anni, sappiamo solo che Michael è ancora vivo. Le sue condizioni sono ignote, per rispetto di una famiglia che tanto ha sofferto e probabilmente soffre tutt’ora.

Dalla moglie Corinna per finire ai due figli Gina e Mick, costretti a lottare contro una situazione che di facile ha ben poco, anzi, proprio nulla. Una famiglia che però ha reagito, grazie ai piccoli di casa che hanno incarnato alla perfezione la voglia di vincere di papà Michael. Gina ha infatti vinto la medaglia d’oro ai Campionati mondiali FEI World Reining in Svizzera (equitazione) e nel 2019 ha onorato suo padre indossando la tuta di Formula Uno di Michael.

Infine c’è Mick che ha deciso di ripercorrere le orme di Michael. Vincitore del campionato mondiale di Formula 3 e del campionato mondiale di Formula 2 con la Prema (2020). Il figlio di Michael si appresta a debuttare in F1 con la scuderia della Haas, sperando che un giorno, a bordo della vettura rossa ci sia nuovamente il cognome Schumacher.

Sette anni dopo: la Formula Uno ha un nuovo re

La Formula Uno dopo sette anni, ha trovato un nuovo re. Il suo nome è Lewis e il suo cognome Hamilton. Il pilota inglese, ha eguagliato Schumi per campionati mondiali vinti (7) mentre ha superato il tedesco per numero di gare vinte in carriera (94).

Hamilton ad oggi, è il miglior pilota della sua generazione, così come lo fu Michael. Non devono esserci paragoni però poiché tante sono le variabili che allontanano questi due piloti. L’unica certezza è che il pilota inglese abbia visto il tedesco come il modello su cui costruire la sua carriera. Vincente si ma meno combattuta rispetto a quella di Schumacher.

Le parole di Luca Badoer

Intervistato dal Corriere dello Sport, Luca Badoer, ex collaudatore e pilota della Ferrari ai tempi del campione tedesco ha parlato di Michael Schumacher.

I due sono ottimi amici e Badoer è uno dei pochi che visita il campione tedesco, insieme a Todt e pochi intimi. Queste le sue parole: “E’ un dramma che mi fa male quando ci penso. Ma per rispetto di Schumi e di tutta la sua famiglia, non ho rivelato né dirò una sola parola delle sue condizioni. Michael si è sempre allenato duramente ed è un bene che il suo fisico abbia resistito. Quando provavamo nei test a Mugello e a Monza, durante la pausa, si allenava nella palestra Technogym o prendeva la bicicletta e pedalava tra le colline. Michael è Michael! E’ un combattente e spero possa rimettersi presto“.

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