― Advertisement ―

spot_img

Superbike, Mandalika: Toprak vince gara 2 ma è Bautista a festeggiare

Il mondiale Superbike assegna il titolo 2022 in gara 2 a Mandalika. Alvaro Bautista voleva festeggiarlo vincendo la manche, ma nulla può contro Toprak...
HomeMotoriFormula UnoSebastian Vettel: analisi di una squalifica

Sebastian Vettel: analisi di una squalifica

La squalifica dal GP d’Ungheria è una brutta tegola per Sebastian Vettel. Il tedesco di casa Aston Martin ha sfiorato la vittoria all’Hungaroring, ma poi la mancanza della benzina dal suo serbatoio lo ha escluso dalla classifica. Il team ha già manifestato l’intenzione di appellarsi, e dunque la graduatoria della corsa magiara è sub judice. Facciamo una breve analisi di quanto è successo, e di cosa potrebbe accadere nei prossimi giorni.


Vettel squalificato: Aston Martin chiede il ricorso


Sebastian Vettel: perché la squalifica?

Seb è rimasto vittima di una regola che in F1 esiste da decenni. La norma dice che una monoposto deve rientrare ai box con le proprie forze, al termine di ogni sessione. La ragione è che i commissari devono avere la possibilità di prelevare almeno tre campioni di benzina dal serbatoio, per poterne analizzare la conformità. I produttori delle benzine consegnano alla FIA un campione da analizzare, e dovranno fornire in gara prodotti identici a tale campione. Tornando alla macchina, che fine fanno i campioni estratti dal serbatoio? Il primo viene analizzato in loco, il secondo viene inviato ad un laboratorio indipendente mentre il terzo rimane a disposizione del team. Se la macchina non rientra ai box come stabilito, la scuderia deve dimostrare che è dovuto ad una causa di forza maggiore (es. un guasto) e non alla mancanza di benzina. In ogni caso, deve essere in grado di fornire i campioni di cui sopra. La regola determina una quantità precisa di carburante che deve rimanere nel serbatoio, fissata in un litro. Sulla monoposto di Vettel, i commissari guidati da Jo Bauer hanno estratto dal serbatoio solo 0,3 litri, circa il 30% del minimo regolamentare. Questa è la ragione della squalifica di Vettel.

Che succede adesso?

La storia, però, non finisce qui. Il regolamento prevede che la squadra possa appellarsi alla decisione degli steward. La procedura prevede che prima si deve depositare una lettera d’intenti, per poi decidere se andare avanti, decisione che va comunicata entro 96 ore. Il team manager Aston Otmar Szafnauer ha già presentato l’intento di appellarsi, con il risultato che Vettel è stato riammesso temporaneamente nella classifica del GP. Secondo Szafnauer, lo stop di Seb subito dopo la gara derivava dalla rottura della pompa di pescaggio del carburante, che impediva tra l’altro di fornire la quantità intera di benzina rimasta nel serbatoio. Secondo i calcoli della Aston, sulla vettura erano rimasti 1,74 litri di carburante. La FIA, a questo punto, dovrà esaminare a fondo la vettura, trasportando la AMR21 numero 5 alla propria sede in Francia. Al termine dell’ispezione la Federazione dovrà decidere se accogliere il ricorso o meno. I precedenti non giocano a favore del quattro volte iridato, in quanto è assai difficile che la FIA ritorni sui suoi passi. Sarebbe un peccato, perché Seb in Ungheria ha corso divinamente, e se non fosse stato per quel secondo perso durante il pit stop, avrebbe battuto Ocon.


Gran Premio Ungheria: vince Ocon, Hamilton nuovo leader del campionato


Immagine in evidenza di Aston Martin Formula One Team, per gentile concessione