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Sebastian Vettel: dalla polvere all’altare di Monaco

Il GP di Monaco è una ventata di aria fresca per Sebastian Vettel. Dopo un inizio di stagione difficile, tra problemi di affidabilità, qualche errore di troppo e valanghe di critiche, il quattro volte campione del mondo si prende la sua rivincita nel Principato, ricordando a tutti chi è veramente. Autore di un’ottima qualifica, l’ex ragazzo di Heppenheim non ha sbagliato un colpo in gara, portando a casa un quinto posto da applausi. E si è preso la soddisfazione di precedere l’antico rivale Lewis Hamilton, incappato nella proverbiale giornata storta. Il merito va anche all’Aston Martin, che a Monaco ha mostrato competitività. Lo dimostra l’ottava posizione di Lance Stroll, il quale regala altri punti alla scuderia inglese. Tornando a Vettel, la performance di Monaco ha avuto un curiosissimo effetto collaterale: Vi raccontiamo quale.


-Montecarlo: Verstappen vince il Gran Premio


Dopo Monaco Vettel ha zittito i critici?

Se facciamo un passo indietro, ricorderete che molti osservatori avevano criticato pesantemente il quattro volte iridato, mettendo in dubbio le sue motivazioni. Nico Rosberg, ex campione e oggi analista di Sky, ha elogiato la prestazione del suo connazionale, dopo averlo contestato in passato. “Sono molto contento per Sebastian, abbiamo dovuto criticarlo così tanto nelle ultime settimane e anni. Ora abbiamo visto il vecchio Sebastian, il pilota fenomenale. In ogni caso otterrà dieci punti su dieci da me“. Sulla stessa lunghezza d’onda di Rosberg è Karl Wendlinger, il quale ha emanato lodi sperticate. “Vettel è stato molto, molto bravo per tutto il weekend, meglio della macchina“, ha detto Karl a Sport1. Lo stesso ex pilota austriaco, il giorno prima, aveva detto ad Autobild che Sebastian aveva “Raggiunto il suo apice“, lasciando intendere che era meglio che si facesse da parte. Giravolte dialettiche…


Karl Wendlinger e Monaco: lo scontro che gli cambiò la vita


Insomma, la storia è questa: finché Seb sbagliava, probabilmente per compensare le mancanze di un’Aston non al top, molte voci autorevoli gli davano del brocco, suggerendogli una lauta pensione. Ma è bastato un quinto posto affinché questi signori si rimangiassero la parola data. Ma ammettere una volta per tutte di essersi sbagliati, e di aver giudicato troppo in fretta no, eh?

Immagine in evidenza di Aston Martin F1 Team, per gentile concessione