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Spadafora chiede la trasmissione in chiaro delle partite, Figc dice si, la Lega no

Il Ministro dello Sport Spadafora aveva indicato al Presidente Gravina a fare in modo che la trasmissione delle partite fosse a porte chiuse, ricevendo subito un assenso positivo. La Lega invece ha rifiutato perché la normativa e gli obblighi contrattuali non possono essere cambiati.

Le partite di Calcio di Serie A si giocheranno da qui a un mese a porte chiuse, ma visibili a tutti. Questo è quello che il Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora ha chiesto tramite lettera al Presidente della Figc Gravina e al Presidente della Lega Dal Pino chiedendo di mettere in chiaro almeno la prossima giornata di campionato.

La Figc ha detto subito di approvare questa decisione, e mentre Sky deve ancora dare la sua risposta, è arrivato il no secco della Lega, che anche comprendendo le ragioni per chiedere questa scelta ha detto che non ci sono le condizioni per aderire visto la normativa e gli obblighi contrattuali che ha stipulato.

Il Ministro Spadafora proprio in questo momento delicato aveva preso questa decisione visto la paura del contagio che costringe le persone a restare più tempo in casa, sarebbe stata una cosa positiva che avrebbe unito tutti gli appassionati di sport facendo scordare per 90 minuti questo coronavirus.

La Lettera del Ministro Spadafora.

“Caro Presidente, nell’attuale fase di emergenza sanitaria – dalla quale il Paese uscirà, ne sono certo, più forte e unito di prima – lo sport, come molti altri settori della vita sociale e culturale, sta subendo inevitabili conseguenze.

Il mondo del calcio, per la passione che suscita e la grande rilevanza che lo contraddistingue, anche in proiezione estera, è certamente tra i settori più esposti. Superata la fase di primo confronto sulle soluzioni volte a fronteggiare al meglio l’emergenza ed essendosi chiarito, al netto di comprensibili diverse sensibilità, il quadro delle misure vigenti nelle prossime settimane, ritengo opportuno sottolineare la vocazione più autentica dello sport, e quindi del calcio, e cioè quella di unire e consentire a tutti di godere uno spettacolo emozionante, senza ansie, né paure.

È con questo spirito che Le chiedo, in questa delicata contingenza, di verificare se favorevoli condizioni, rispettose della normativa vigente e degli accordi in essere, possano eventualmente consentire la libera fruizione televisiva di imminenti competizioni calcistiche di cui si prevede la disputa a porte chiuse. Ciò costituirebbe, io credo, un bellissimo segnale verso tutti gli italiani, ma anche un modo per limitare i disagi associati alle misure di contenimento in essere e, addirittura, di cooperare attivamente al raggiungimento delle loro stesse finalità.

Confido nella Sua azione di impulso e nella disponibilità di tutti gli attori coinvolti a volersi confrontare e rendersi protagonisti di un grande messaggio all’Italia e all’Europa”.