Se i confini degli Stati Uniti fossero stati chiusi, se fosse aspramente stata combattuta l’immigrazione, probabilmente molte delle prestazioni sportive di atleti in gara con la maglia a stelle e strisce non potrebbero essere contabilizzate. Solo quattro anni fa l’allora presidente Donald Trump aveva ventilato la possibilità di “proteggere” la nazione dall’ingresso di persone che non fossero yankees. E sempre quattro anni fa l’attrice Meryl Streep aveva risposto che se non ci fossero state frontiere aperte non ci sarebbero stati così tanti divi a fare grande Hollywood.
Sono molti gli sport in cui primeggiano atleti americani con origini diverse. Solo nel settore femminile ci sono almeno 14 campionesse, vincitrici di prestigiosi trofei, dai lineamenti tutt’altro che yankees, provenienti dall’area cosiddetta APIA. L’acronimo che sta per Asian Pacific Islander American, identifica “cittadini statunitensi le cui origini arrivano dal Giappone, la Cina, la Korea, le Filippine solo per citarne alcuni. Primeggiano in sport come snowboard, surf o ginnastica e hanno un mucchio di medaglie al collo.
Alcune storie
Michelle Wing Kwan, ad esempio, pattinatrice artistica figlia di immigrati cinesi. Vinse il suo primo titolo mondiale nel 1996 e da quella data, per i successivi otto anni non è mai scesa dal podio. In totale ha vinto 9 medaglie mondiali: 5 oro, 3 argento, 1 bronzo. Le medaglie olimpiche sono due ma manca quella del metallo più prestigioso. In ambiti diversi, nel 2010, Michelle Kwan è stata eletta nel Consiglio di amministrazione di Special Olympics International. Ha fornito supporto alla campagna presidenziale di Hillary Clinton nel 2016 e in quella dell’allora candidato Joe Biden, divenuto poi presidente degli Stati Uniti.
Kyla Ross è una ex ginnasta. Mamma di origine filippina, papà afroamericano. Nel suo palmares la medaglia d’oro alle Olimpiadi di Londra nel 2012 conquistata nella competizione a squadre. Ma anche un titolo mondiale e 1 bronzo iridato nel 2014, 3 medaglie d’argento vinte nel 2013, nello stesso evento in tre diverse specialità. Nella sua storia di ginnasta purtroppo anche le accuse di molestie sessuali subite dall’ allenatore Larry Nassar poi condannato.
Anche Kristi Yamaguchi è stata una pattinatrice. Di origini giapponesi si è accostata al pattinaggio come terapeutico per difficoltà ai piedi. Un particolare che però celava un vero talento per la specialità tanto da condurla a vincere la medaglia d’oro ai Giochi Olimpici di Albertville e altre 5 medaglie mondiali tra campionati juniores e assoluti.
I genitori di Chloe Kim sono koreani, lei è nata a Long Beach e difendendo i colori statunitensi è diventata campionessa olimpica di snowboard nel 2018. La sua specialità è l’half pipe che le ha regalato anche due titoli mondiali. Ma è stata anche la prima americana a vincere una medaglia alle Olimpiadi giovanili e la più giovane campionessa olimpica nello snowboard a soli 17 anni.
Oltre a quelle presentate ci sono molte altre atlete che stanno dominando le scene sportive, ma stanno anche ispirando un’intera nuova generazione a fare lo stesso, abbattendo i confini e vincendo medaglie nel loro cammino.
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