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Surf per la prima volta alle Olimpiadi. Le speranze di Caroline Marks

Stiamo per entrare nell’affascinante mondo delle Olimpiadi. Tra poco meno di un mese si accenderà il braciere olimpico e prenderanno il via le competizioni in più di 45 diverse discipline. Alcune di queste si affacciano al mondo a 5 cerchi per la prima volta come nel caso del surf. Ad accogliere surfisti e surfiste da tutto il mondo la bellissima Tsurigasaki Surfing Beach sulla costa giapponese del Pacifico. Una prima volta che si accompagna a quella di altri 4 sport che sono stati inseriti nel programma olimpico dopo Rio 2016.

Se il regno dei surfisti sono le Hawaii, luogo in cui lo sport divide i natali con la Polinesia, certamente gli atleti dovranno imparare a gestire le onde che si creano in condizioni meteo come ad esempio la direzione del vento, diverse da quelle abituali. Insomma l’essere umano è chiamato a gestire una forza della natura mutevole, cavalcandola con una tavola. Le tavole che saranno utilizzate a Tokio2020 sono le shortboard, le più corte, lunghe circa 1 metro e 80 centimetri, più veloci nelle manovre e probabilmente più dinamiche e divertenti da vedere.

In gara 20 uomini e 20 donne, tanti campioni mondiali, spettacolo assicurato. Un interesse che ha coinvolto anche una rivista internazionale come Forbes che ha voluto dedicare uno spazio alla specialità ed in particolare ad una atleta statunitense che, ad oggi, potrebbe essere favorita per la vittoria finale. Un titolo che verrà conteso tra australiane e statunitensi. Tra le campionesse mondiali Stephanie Gilmore e Tyler Wright, Carissa Moore e Sally Fitzgibbons, Tatiana Weston-Webb e Silvana, Lakey Peterson e Caroline Marks.

Caroline Marks tra i protagonisti delle gare di surf

Proprio Caroline Marks ha avuto l’onore di apparire sulle pagine di Forbes a causa di un documentario girato dalla Red Bull riguardo gli inizii, la progressione dei risultati e più in generale la carriera della diciannovenne americana. Una ragazza giovane che confessa di non essere interessata a tornare a casa per dedicarsi ad eventi come il ballo di fine anno. Piuttosto preferisce viaggiare per il mondo alla ricerca delle onde migliori e trovare il divertimento insieme con i suoi compagni di avventura.

Una passione nata molto presto, all’età di 10 anni, supportata da tutta la famiglia. Due genitori e 5 tra fratelli e sorelle che decidono di lasciare il posto in cui vivono in Florida per raggiungere la California e offrire a Caroline la possibilità di realizzare un sogno che dopo circa 9 anni, sta per diventare realtà. Anche se nella realtà dei suoi primi passi il surf non sembrava essere il suo sport quanto piuttosto quello del fratello. In Florida a 3 anni, la Marks amava molto andare a cavallo pensando forse che questo amore sarebbe durato per sempre.

Ma dall’età di 8 anni torna nell’acqua innamorandosi definitivamente delle onde ed avendo come riferimento i suoi due fratelli maggiori che, in qualche modo, l’hanno allenata per raggiungere livelli vicini a quelli maschili. Nel 2019, il secondo posto al torneo di qualificazione le ha regalato la partecipazione olimpica. La realizzazione finale di tutti i sacrifici che ogni atleta compie nella ricerca di poter partecipare alla rassegna olimpica.

Divertimento ma anche timori e paura come quella dell’annegamento. Non viene naturale pensare che ci possano essere pericoli quando si vede un atleta sulla tavola da surf. In realtà proprio la Marks rivela che una delle sue più grandi paure è proprio quella e una parte del suo allenamento è mirata a migliorare il tempo in cui riesce a trattenere il respiro sotto l’acqua.

Quando si gareggia a Tokyo2020

L’appuntamento con le gare di surf è fissato per il 25 luglio dalle 7 ora giapponese ( +7 rispetto all’ora italiana) per il primo girone maschile e femminile. Mercoledì 28 luglio sarà il giorno delle medaglie. L’organizzazione avvisa però che in caso di avverse condizioni le gare potranno essere posticipate e quindi non più terminate in soli 4 giorni.

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