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Suzuki e Dorna trovano l’accordo per l’uscita dalla MotoGP

Suzuki può finalmente mettere la parola fine alla sua avventura in MotoGP, dopo aver trovato l’accordo con Dorna. La casa di Hamamatsu ci fa sapere con un comunicato stampa che ha trovato un’intesa con il promoter spagnolo per liberarsi dal contratto che la legava alla classe regina fino al 2026. “Suzuki Motor Corporation e Dorna hanno raggiunto un accordo per porre fine alla partecipazione di Suzuki alla MotoGP al termine della stagione 2022“, si legge nel comunicato. Suzuki conferma l’impegno nell’annata in corso, con le GSX-RR affidate ad Alex Rins e Joan Mir.


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Accordo tra Suzuki e Dorna: addio alla MotoGP è definitivo?

In verità, la decisione del ritiro della Suzuki era irrevocabile, e quello che c’era da risolvere era solo una questione di carattere legale. Suzuki, come ricordavamo sopra, ha firmato un contratto che la legava alla MotoGP fino al 2026. Tuttavia, ha deciso di uscire quattro anni prima, cosa che violava gli accordi presi. Chi paga la penale? Era la domanda, sottintesa, del comunicato Dorna, nella quale metteva nero su bianco che la casa nipponica non poteva decidere “unilateralmente” di andarsene dalla MotoGP. Bisognava quindi trattare. Alla fine, le due parti hanno raggiunto un accordo, ossia hanno stabilito chi paga la penale e a quanto ammonta la stessa. Tutti dettagli che non possiamo sapere, perché il comunicato Suzuki non dice nulla a riguardo. In compenso, spiega il motivo dell’uscita dalla top class, scomodando nientemeno che il presidente della compagnia, Toshihiro Suzuki: “Suzuki ha deciso di porre fine alla partecipazione al MotoGP  fronte della necessità di riallocare le risorse su altre iniziative per la sostenibilità. Le competizioni motociclistiche sono sempre state una sfida per l’innovazione tecnologica, compresa la sostenibilità, e per lo sviluppo delle risorse umane“. Queste sono le parole di Suzuki-san.


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Addio anche all’endurance

Oltre alla MotoGP, Suzuki lascerà anche il mondiale FIM EWC. La serie endurance è una gallina dalle uova d’oro per la casa nipponica, che conta ben 14 titoli grazie allo sforzo del Suzuki Endurance Racing Team (SERT). Le GSX-R 1000 R ufficiali, che da quest’anno sono gestite congiuntamente con Yoshimura, rappresenteranno la casa un’ultima volta quest’anno, per poi uscire di scena. Il 7 agosto proveranno a conquistare la 8 ore di Suzuka, la “gara delle gare”. Sylvain Guintoli, pilota collaudatore della MotoGP, sarà la punta di diamante di una formazione espertissima, che conta Xavier Simeon e Kazuki Watanabe, che in Giappone prenderà il posto del titolare Gregg Black.

Immagine in evidenza di Suzuki Racing, per gentile concessione