― Advertisement ―

spot_img

Superbike, Mandalika: Toprak vince gara 2 ma è Bautista a festeggiare

Il mondiale Superbike assegna il titolo 2022 in gara 2 a Mandalika. Alvaro Bautista voleva festeggiarlo vincendo la manche, ma nulla può contro Toprak...
HomeMotoriMotoGpSuzuki e la MotoGP: un ritiro all'odor di diesel

Suzuki e la MotoGP: un ritiro all’odor di diesel

E se il diesel centrasse qualcosa nel ritiro della Suzuki dalla MotoGP? Potrebbe sembrare una domanda campata per aria, ma forse non lo è. La testata austriaca Speedweek ipotizza infatti che la scelta della casa giapponese di mollare la classe regina possa essere legata a vicissitudini legate alla produzione automobilistica, nell’occhio del ciclone in questi giorni in Germania. Speedweek rivela che l’intenzione della Suzuki era quella di continuare: Hiroshi Tsuda, presidente della casa, voleva proseguire, ma il consiglio d’amministrazione lo ha stoppato. E questo potrebbe essere legato alle vetture diesel made in Hamamatsu.


Suzuki va verso il ritiro dalla MotoGP


Suzuki: in che modo il diesel ha condizionato il programma MotoGP?

In questi giorni la Suzuki è sotto la lente d’ingrandimento in Germania. La Procura di Francoforte ha aperto un’inchiesta per una presunta frode sulle emissioni di ossido d’azoto, non dissimile da quella che ha coinvolto la Volkswagen nel 2015. Il caso riguarderebbe alcuni modelli della casa nipponica, come la SX4 e la Swift, dotati di motori Multijet di fabbricazione Fiat. Oltre ai dirigenti Suzuki, anche quelli di Stellantis e di Marelli sarebbero coinvolti nelle indagini, anche se per il momento non sono state formalizzate accuse di qualche tipo. Marelli è la fornitrice della gestione elettronica dei motori diesel, la quale conterrebbe un software che riduce le emissioni di NOx in fase di misurazione al banco. La presunta frode coinvolgerebbe almeno 22 mila veicoli. Al momento siamo ancora nel campo delle ipotesi, ma la faccenda sembra seria. La procura tedesca ha già ordinato perquisizioni nelle sedi di Heidelberg, Corbetta e di Esztergom in Ungheria. Se le accuse venissero confermate, la Suzuki dovrà pagare multe milionarie. La tesi di Speedweek è che la casa si stia già “preparando al peggio”, staccando la spina alla MotoGP per poter racimolare i soldi per pagare le maxi multe. Il taglio del programma consentirebbe un risparmio di circa 30 milioni di euro annui, sufficiente per non intaccare le proprie finanze. A differenza di Honda e Yamaha, Suzuki è un costruttore di piccole dimensioni, che punta molto sull’esportazione di auto, moto e motori marini. Tornando alla MotoGP, la casa non ha ancora ufficializzato il suo addio alla top class. Un comunicato stampa era atteso per ieri, ma non si è visto ancora nulla. Attendiamo le prossime ore, sperando di avere un quadro più chiaro.

Immagine in evidenza di Suzuki Racing, per gentile concessione