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Taekwondo con la squadra di Tokyo 2020

Le attività didattiche annunciano il ritorno di qualcosa che si avvicina alle normali attività della FITA dopo la pandemia di coronavirus, che ha colpito duramente l’Italia. Il presidente della FITA Angelo Cito ha aperto il corso di tre giorni per aspiranti allenatori di Taekwondo, che si è concluso con un esame scritto e una prova pratica.

A cosa serviva il corso di Taekwondo?

Sono davvero felice per la grande partecipazione al Corso Aspiranti Allenatori, che rappresenta prima di tutto una bellissima occasione per ritrovarsi di persona qui a Formia“, ha detto Cito. “Un corso che anch’io ho fatto in passato, di cui ancora oggi porto con me un ricordo indelebile. Si passa dall’apprendimento per sé stessi all’insegnamento per formare altre persone, il che equivale a una grande responsabilità. Sarai l’esempio per i tuoi atleti che conteranno sempre sulla tua preparazione e sulle tue capacità, per la loro crescita come atleti e come persone”. Cito ha poi aggiunto che “correttezza, lealtà e sacrificio” saranno richiesti da tutti per essere allenatori di successo, ma che la FITA “è al vostro servizio”.

Cosa hanno fatto e chi ha partecipato

I moduli del corso hanno riguardato le attività di allenamento, la nutrizione e le caratteristiche desiderate in un allenatore, con masterclass e analisi tecniche offerte. Il corso ha anche incluso la visione della vittoria dell’Italia sul Belgio per 2-1 nel Campionato Europeo UEFA e un’introduzione di persona ai giocatori di taekwondo che rappresenteranno l’Italia alle Olimpiadi e Paralimpiadi di Tokyo 2020. Il campione del mondo Simone Alessio, Vito Dell’Aquila e Antonino Bossolo si sono tutti qualificati per i Giochi, con Bossolo che diventerà il primo taekwondo paralimpico italiano.