La vittoria contro il Bologna nell’ultima di campionato , dopo tre sconfitte consecutive, consola solo in parte i bergamaschi che stanno pagando un prezzo troppo alto in fatto di infortuni nel momento decisivo della stagione. L’ultima, in ordine di tempo è stata la tegola Kolasinac che costringerà il terzino bosniaco-tedesco ad uno stop forzato di almeno sei mesi per la rottura del legamento crociato rimediata nel corso del match contro i rossoblu.
TEGOLA KOLASINAC: COME CAMBIA LA DIFESA DELL’ATALANTA
La sfortuna non smette di tormentare il reparto arretrato della Dea già orfana di Scalvini, che rientrerà nella prossima stagione, e Posch, i cui tempi di recupero sono ancora incerti. E dire che, a primo acchito, l’infortunio di Kolasinac non sembrava così grave, tanto da uscire dal campo sulle proprie gambe. Ma con il passare delle ore il ginocchio si è gonfiato spingendo lo staff medico ad effettuare una risonanza magnetica che ha rivelato un danno più grave del previsto: rottura del legamento crociato e lesione radiale del menisco esterno del ginocchio sinistro. Rientro in campo tra almeno 5-6 mesi.
Adesso Gasperini dovra’ rifare una retroguardia a pezzi. Detto di Scalvini e Posch, Koussonou e Toloi, sono appena rientrati da problemi fisici e non offrono garanzie sul piano fisico. Rimangono solo Djimsiti e Hien,come unici difensori di ruolo disponibili.
IL COMUNICATO DELL’ATALANTA SU KOLASINAC
“Al termine del match contro Il Bologna, Sed Kolasinac è stato immediatamente sottoposto ad accertamenti diagnostici che hanno evidenziato la rottura del legamento crociato anteriore e una lesione radiale del menisco esterno del ginocchio sinistro.
Nelle prossime ore il calciatore sarà sottoposto ad un ulteriore valutazione clinico-specialistica per definire il successivo e idoneo iter.
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