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Theo Hernandez dal Real Madrid al Milan: i 7 giocatori che l’hanno preceduto

Si attende ormai solo l’annuncio ufficiale, ma il trasferimento di Theo Hernandez dal Real Madrid al Milan può definirsi cosa fatta. Il giovane terzino francese, infatti, ha già firmato il contratto che lo legherà al club milanese per i prossimi cinque anni (fino al 2024) con un ingaggio iniziale da 2 milioni di euro più bonus a stagione. Il Diavolo rossonero ha prelevato il 21enne transalpino dalla compagine spagnola con la formula del prestito oneroso (2 milioni di euro) con diritto di riscatto a 18 milioni da esercitare nelle prossime due stagioni, anche se non si esclude che il presidente Scaroni e i suoi collaboratori decidano di pagare la somma in un’unica soluzione.

Il Milan ha preso Theo Hernandez

Il viaggio di Theo Hernandez dal Real Madrid al Milan non è il primo che si è verificato tra le due blasonate società, anche se c’è da dire che nel computo totale non sono tantissimi i trasferimenti su questa tratta, poiché prima del difensore francese solo altri 7 colleghi hanno avuto l’opportunità di approdare al club rossonero dopo aver indossato la maglia dei Blancos madrileni con alterne fortune tra deludenti meteore e soddisfacenti colpi di mercato.

Il primo in assoluto ad aver cambiato maglia da quella delle merengues a quella della compagine rossonera è stato Julio Cesar nel 2000. Naturalmente non stiamo parlando del portiere brasiliano che ha vinto tutto con l’Inter del Triplete, ma di un suo omonimo e connazionale che, dopo aver vinto la Champions League proprio con il Real Madrid, arrivò in prestito al Milan. Tuttavia il difensore centrale verdeoro collezionò solo 4 presenze in Serie A, poi la sua carriera proseguì senza particolari acuti tra Real Sociedad, Benfica e Austria Vienna, passando poi per il Bolton e l’Olympiakos, fino a quando non annunciò il ritiro al termine della stagione 2014-2015 dopo aver disputato il campionato honduregno.

Ben altro clamore mediatico sempre nel 2000 suscitò l’acquisto di Fernando Redondo. Dopo un entusiasmante testa a testa di mercato con l’Inter, Adriano Galliani riuscì a battere la concorrenza dei cugini nerazzurri grazie ad un blitz serale a Madrid, durante il quale siglò l’accordo definitivo per 35 miliardi di lire. Centrocampista di grande classe e di indubbio talento, Redondo non ebbe mai la possibilità di esprimersi al meglio con la maglia del club lombardo, poiché fu perseguitato da numerosi infortuni che finirono col condizionarne il rendimento in campo. Infatti, in ben 4 stagioni da milanista poté mettere insieme appena 16 gettoni di presenza. Proprio al termine della sua poco felice esperienza in Italia, il fuoriclasse argentino annunciò il ritiro dal calcio giocato.

Redondo: un’esperienza sfortunata al Milan.

Prima di Theo Hernandez: dal Fenomeno Ronaldo al ritorno di Kakà

Proseguendo con l’elenco dei 7 calciatori che ben prima di Theo Hernandez si sono trasferiti dal Real Madrid al Milan, nel 2007 fu la volta di Ronaldo. L’attaccante brasiliano, ormai saturo della sua esperienza nella capitale spagnola, fece sapere che sarebbe tornato volentieri e di corsa a Milano, convinto che il presidente dell’Inter lo avrebbe riaccolto con sé senza alcun problema. Invece la società nerazzurra non si dimostrò realmente intenzionata a riacquistare il Fenomeno, e così l’ad milanista, Galliani, ebbe l’intuizione di fare uno sgarbo di mercato agli eterni rivali cittadini, prelevando dai Blancos per 7,5 milioni di euro più bonus il campione brasiliano. Questi giocò per il Diavolo rossonero per poco più di una stagione, scendendo in campo per 20 partite e segnando 9 reti, una delle quali realizzate proprio contro l’Inter in un derby poi vinto dai nerazzurri e al termine del quale Moratti si lasciò andare ad un ormai famoso gesto dell’ombrello.

Ronaldo il Fenomeno al Milan.

Grande protagonista della Roma e della Juventus di Capello, Emerson dopo lo scandalo Calciopoli lasciò la compagine torinese per seguire il tecnico friulano al Real Madrid. Dopo una sola stagione, il centrocampista brasiliano accettò la corte del Milan che dovette versare appena 5 milioni di euro nelle casse della società madrilena, con diversi addetti ai lavori che parlarono di un vero e proprio colpo di mercato messo a segno dal club rossonero. In realtà nella sua avventura milanista Emerson non entusiasmò tantissimo, giocando appena 27 gare in due anni e spesso perseguitato dagli infortuni. Nel 2009 passò al Santos dove poi terminò la sua brillante carriera.

Un’altra grande delusione sull’asse Real Madrid-Milan si consumò per i tifosi rossoneri nel 2009. Nel mese di agosto, infatti, la società meneghina mise nero su bianco l’accordo raggiunto con gli spagnoli, acquisendo il cartellino di Klaas-Jan Huntelaar per 15 milioni di euro. Quest’operazione fu accolta con entusiasmo dal popolo milanista che credeva di aver trovato finalmente un nuovo grande attaccante, ma il responso del campo fu ben diverso. Il centravanti olandese, infatti, non fu in grado di lasciare il segno, realizzando appena 7 goal in 25 presenze, prima di lasciare il Milan dopo una sola stagione per trasferirsi in Germania, allo Schalke 04.

Dopo i fasti del 2003-2009, con uno scudetto, una Champions League e un Pallone d’Oro conquistati con la maglia del Milan, nel 2013 si consumò l’emozionante e romantico ritorno di Kakà nel club lombardo. Il Real Madrid, dopo aver opposto una strenua resistenza, alla fine di fronte anche alla volontà del giocatore si decise a lasciarlo libero di tornare in rossonero gratis. Tuttavia, suggestione a parte, il rientro del fuoriclasse brasiliano nella squadra con cui aveva vinto tutto non fu poi così brillante, se consideriamo che in un solo campionato di Serie A mise insieme 30 presenze e 7 marcature. Dopo questa breve esperienza, decise di tornare in patria, al San Paolo, per poi lanciarsi nell’avventura americana a Orlando.

Chiudiamo questa breve carrellata dei 7 predecessori di Theo Hernandez nel cambio di casacca da quella del Real Madrid a quella del Milan con Diego Lopez. Nell’agosto del 2014 fu ingaggiato dai rossoneri a parametro zero, considerato un ottimo affare perché si trattava di un portiere talentuoso e di comprovata esperienza. In effetti la prima annata dell’estremo difensore spagnolo in Serie A fu soddisfacente, ma nella stagione successiva, quando esplose il talento del baby-fenomeno Donnarumma, con il tecnico Mihajlovic che decise di puntare sul giovane giocatore italiano, per Diego Lopez non ci fu più spazio, e così decise di andare all’Espanyol.