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Tour de France 2019: I migliori e i peggiori dell’edizione 106

L’uno-due del Team Ineos. La settima sinfonia in verde di Peter Sagan. Le delusioni dei francesi. La vittoria di Nibali in Val Thorens e un ritrovato Aru

I migliori

EGAN BERNAL E GERAINT THOMAS

TEAM INEOS: Cambia il nome, ma non il risultato. L’ex Team Sky si presenta al Tour de France 2019 senza la propria punta di diamante, Christopher Froome, infortunatosi alla vigilia del Giro del Delfinato. Il peso del risultato ricade dunque sulle spalle del campione in carica, Geraint Thomas, e dell’astro nascente del ciclismo mondiale, Egan Bernal

Per buona parte del Tour la formazione britannica resta in disparte, lasciando che i riflettori illuminino i francesi Thibaut Pinto e Julian Alaphilippe. Ma sulle Alpi Egan Bernal sfodera tutto il suo talento, strappando dalle spalle di Alaphilippe la maglia gialla, con Geraint Thomas che completa l’uno-due Ineos prendendosiil secondo posto

JULIAN ALAPHILIPPE

JULIAN ALAPHILIPPE: In maglia gialla sin dalle prime tappe del Tour 106, il capitano della Deceuninck perde il vessillo del primato a beneficio di Giulio Ciccone. Ma sfruttando un attacco congiunto con Pinot, ne rientra in possesso pochi giorni dopo

Il francese tiene bene sui Pirenei, dove è uno dei più brillanti insieme proprio all’altro francese in corsa per la vittoria. Ma quando arrivano le Alpi, escono tutti i limiti di un corridore più adatto alle corse di un giorno che ai Grandi Giri. Può comunque consolarsi con il premio di supercombattivo del Tour, e con un 5° posto nella classifica generale

PETER SAGAN

PETER SAGAN: Settima maglia verde in carriera per il campione slovacco, e record di Erik Zabel battuto. Basterebbe questo dato per spiegare la grandezza di un corridore che a soli 29 anni è già entrato nell’Olimpo del ciclismo

Anche in quest’edizione 106 della Grand Boucle, Sagan fa incetta di piazzamenti, spesso anche in luoghi solitamente proibitivi per un velocista come lui. Non riesce a mettere la firma su una vittoria di tappa, ma il suo dominio è talmente evidente che si presenta alla vigilia degli Champs ELysees con oltre 100 punti di vantaggio su Elia Vivian

I peggiori

ROMAIN BARDET

ROMAIN BARDET: Il capitano dell’AG2R chiude il Tour de France con la maglia a pois sulle spalle, ma è un successo in tono minore. Passato in testa ad un solo GPM (il Col des Lers), Bardet non si aspettava certo ad inizio Tour di dover ripiegare sulla classifica degli scalatori

Insieme a Thibaut Pinot, il 28enne di Brioude era la il corridore di punta di un movimento ciclistico che attende di tornare a vincere la Grand Boucle da ormai 34 anni. Finisce invece per andare in crisi già sulle prime salite, per sprofondare poi sui Pirenei. La 15° posizione (a circa mezzora da Bernal) non può certo soddisfarlo

ADAM YATES

ADAM YATES: Tour anonimo per il britannico della Mitchelton Scott, chiuso al 29esimo posto, con un ritardo in classifica di 1h e 16′. E nonostante fosse lui il gemello designato capitano dalla formazione britannica, tocca al fratello Simon salvare il Tour della Mitchelton, con due vittorie partendo in fuga

MIKEL LANDA, ALEJANDRO VALVERDE E NAIRO QUINTANA

TEAM MOVISTAR: Vincono per la sesta volta il premio come miglior squadra del Tour de France, ma a ben vedere la formazione di Eusebio Unzuè ha poco da festeggiare

Presentatisi al Tour 106 con ben 3 capitani (il campione del mondo Alejandro Valverde, Mikel Landa e Nairo Quintana) e con una formazione persino più competitiva del Team Ineos, per gli spagnoli il podio resta un’utopia

E la vittoria di Quintana nella tappa di Valloire non può compensare il fatto che nessuno dei tre campioni Movistar sia riuscito a salire sul podio di Parigi, con Mikel Landa che si ferma al 6° posto, Quintana all’8°, e Valverde al 9°