Non ce n’è per nessuno. Come grandi ginnaste che l’hanno preceduta, tutti gli occhi sono su di lei. I più anziani ricorderanno Olga Korbut e il titolo olimpico alla trave nel 1972. Quelli un più giovani il primo 10 olimpico di Nadia Comaneci considerata una delle più grandi atlete del XX secolo. Oggi c’è lei ed è dall’altra parte del mondo. Simone Biles è l’idolo dei millenials… e non solo.
Anche chi non si intende troppo di ginnastica artistica, non poteva non prevedere già da prima dell’inizio, che avrebbe vinto i campionati degli Stati Uniti, per la settima volta. Un record. Le prove olimpiche sono ancora lontane tre settimane ma la Biles si trova già in uno stato di forma eccellente, con il pass olimpico in tasca e il titolo ipotecato.
Ormai si parla di una categoria a parte, la “categoria Simone”. Tutte le altre ne parlano senza problemi o senza risentimenti, come fosse una cosa normale, sia negli Stati Uniti che oltre oceano. La conquista del titolo si è materializzata con un enorme vantaggio su Sunisa Lee e ha registrato i punteggi più alti al volteggio, alla trave e al corpo libero. Alle parallele asimmetriche, dove ha ottenuto il risultato “peggiore”, ha avuto il terzo punteggio più alto.
“Questo era sicuramente l’obiettivo degli eventi di questo fine settimana, cercare di raggiungere i 60. Quindi sono davvero orgogliosa di me stessa per averlo fatto“, ha detto Biles, riferendosi al suo punteggio di 60,10 nella competizione di domenica sera. “Ho commesso ancora alcuni errori e qualcosa la dobbiamo ripulire, ma va tutto bene e non sono arrabbiata per questo“.
La semplicità nel pensiero e le performance ginniche lasciano l’idea di qualcosa di irreale e forse ultraterreno. Probabilmente dovranno passare anni e anni prima di poter assistere alle evoluzioni di un’altra atleta simile. Chissà se si potrà dire “come lei”.
Simone Biles non perde una competizione nell’ All-around dal 2013. Lei e la giapponese Kohei Uchimura sono le uniche due ginnaste ad aver vinto tutti i principali titoli internazionali per un intero ciclo olimpico, e Biles lo avrebbe fatto una seconda volta in questo quadriennio se non si fosse presa un anno di pausa dopo aver vinto tutto quello che poteva in vista dei Giochi di Rio.
Ogni titolo di Simone Biles sembra conquistato con un disarmante semplicità tanto poter suggerire l’idea che anche altre atlete possano fare ciò cha fa lei. Non è così. La ventiquattrenne, atleta statunitense già riserva di squadra a Rio, MyKayla Skinner ha detto di lei: “Simone è sicuramente una ginnasta rara. Non credo proprio che vedremo mai un’altra come lei“
Biles sa di essere la più grande ginnasta che lo sport abbia mai visto e già non riesce a tenere traccia di quante medaglie e titoli abbia vinto. Quindi si concentra sul mettere alla prova i propri limiti, volendo riuscire a scoprire cosa può riuscire a far fare al suo copro e alla sua mente.
Chi farà parte della squadra olimpica USA di ginnastica con Simone Biles?