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Usain Bolt, il fulmine giamaicano tra medaglie e record

Non lo avremmo visto alla rinviata Olimpiade di Tokyo, ma avremmo letto il suo nome nella grafica riguardante i record da battere nei 100 e 200 metri piani. Festeggia, oggi, il compleanno Usain Bolt, l’uomo che ha stabilito quei primati ancora da battere.

GLI INIZI

Nato il 21 agosto 1986 nella parrocchia civile di Trelawny, Usain Bolt mostra, sin da giovanissimo, grande predisposizione all’atletica. Comincia a mettersi in mostra ai Mondiali juniores di Kingston, grazie alle sue prestazioni nei 200 metri e nelle staffette 4×100 e 4×400. La vittoria nella prova individuale, inoltre, fa di lui il più giovane campione mondiale juniores di sempre.

Nel 2004 diventa professionista e si specializza, anche, nei 100 metri piani. Nel corso dei suoi ultimi anni da juniores continua a migliorare i suoi tempi e, nel 2007, vince le prime medaglie internazionali da seniores ai Mondiali di Osaka. In Giappone, il giamaicano conquista l’argento nei 200 metri e nella staffetta 4×100.

DAVANTI A TUTTI

BOLT-UN REGALO DI COMPLEANNO IN ANTICIPO, PARTE 1

Bolt arriva da grande favorito alle Olimpiadi di Pechino del 2008. I suoi tempi sui 100 e 200 metri sono notevolmente e tutto fa presagire a un suo dominio nei Giochi.

Così è e lo si vede dalla prima finale disputata. È il 16 luglio e il giamaicano è il favorito alla vittoria dei 100 metri. Allo sparo, scatta immediatamente in testa al gruppo e, non appena si accorge di essere solo e irraggiungibile, si concede l’esultanza negli ultimi 30 metri. Il tempo registrato è di 9”69, ma, secondo l’allenatore Glen Mills, sarebbe potuto essere molto più basso. La certezza è che Bolt stabilisce un nuovo record mondiale.

Bolt esulta negli ultimi 30 metri della finale di Pechino, dei 100 metri piani.
Bolt esulta negli ultimi 30 metri della finale di Pechino, dei 100 metri piani.

La seconda finale è il 20 agosto, vigilia del compleanno del velocista. Lightning Bolt corre quei 200 metri in 19”30, vincendo il suo secondo oro olimpico e stabilendo il secondo primato mondiale, nei giochi cinesi. A coronamento della sua Olimpiade, porta a casa anche la medaglia d’oro nella staffetta 4×100.

In Cina, il mondo inizia a conoscere Usain Bolt e la sua esultanza “To The World”.

L'esultanza tipica di Usain Bolt, ai Giochi di Londra 2012.
L’esultanza tipica di Usain Bolt, ai Giochi di Londra 2012.

BOLT-UN REGALO DI COMPLEANNO IN ANTICIPO, PARTE 2

L’anno dopo il trionfo olimpico, Bolt si presenta a Berlino, città che ha consacrato Jesse Owens, un altro grande velocista della storia. Al mondiale tedesco, però, Usain non ha bisogno di essere consacrato, ma di cercare conferme.

La prima arriva nella finale dei 100 metri, il 16 agosto, dove chiude la gara in 9”58, toccando un picco di velocità di 44,72 km/h. La seconda arriva nella sua specialità, i 200 metri, corsi, questa volta, in 19”19. In Germania, un anno dopo aver dominato i Giochi Olimpici e stabilito due nuovi record mondiali, il fulmine giamaicano supera i suoi stessi primati.

Usain Bolt vicino al cronometro ai Mondiali di Berlino del 2009.
Usain Bolt vicino al cronometro ai Mondiali di Berlino del 2009.

IL DOMINIO CONTINUA

Bolt non si fa fermare dagli infortuni, registrati nella stagione 2010, e si rende protagonista sui palcoscenici che seguono.

Ai Mondiali in Corea del Sud, del 2011, è una falsa partenza a impedirgli la vittoria nei 100 metri, vinti dal connazionale Yohan Blake. Nei 200 metri, invece, l’emozione non lo tradisce e si riconferma campione mondiale, vincendo, poi, anche, la staffetta 4×100, con tanto di nuovo record mondiale.

A Londra 2012, non si fa soffiare il titolo di campione olimpico, dominando nelle sue specialità. Con la doppia medaglia ai giochi inglesi, diventa l’unico atleta ad aver vinto 100 e 200 metri in due Olimpiadi consecutive. Un altro record, che blinda definitivamente a Rio 2016, dove conquista altri due ori nelle gare individuali.

La sua carriera nell’atletica si chiude con 23 ori, 5 argenti e un bronzo. Oltre alle medaglie, Bolt rimane l’unico ad aver vinto 100 e 200 metri in tre edizioni consecutive dei Giochi Olimpici e campione olimpico in carica di entrambe le discipline, aspettando Tokyo 2021.

LA PARENTESI CALCISTICA

Una volta chiusa la carriera nell’atletica, Bolt realizza il sogno di diventare calciatore. Nel 2018, sia allena per un po’ con il Borussia Dortmund, per poi essere ceduto allo Strømsgodset. La sua non particolarmente entusiasmante avventura calcistica si chiude in A-League, con il C.C. Mariners.