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Valentino Rossi: il gran pasticcio con Aramco

Il GP di Assen è una disgrazia per Valentino Rossi, che incassa in pista il terzo zero stagionale, e fuori da essa la tegola della società Aramco. L’azienda petrolifera di proprietà del fondo sovrano dell’Arabia Saudita aveva annunciato in pompa magna la sponsorizzazione del team VR46, consentendole il passaggio in MotoGP. Tuttavia, la società inglese che ne gestisce le comunicazioni ha clamorosamente smentito l’accordo, sostenendo che non è stato firmato un bel niente. Dove sta la verità? Cerchiamo di fare chiarezza su una vicenda confusa (e imbarazzante, soprattutto per i diretti interessati).

Valentino Rossi: niente sponsor da Aramco?

Nel corso del weekend di Assen, è arrivata una nota da parte del Brunswick Group, la società che si occupa delle strategie di comunicazione dell’azienda Saudita. “Aramco conferma di non aver firmato un accordo strategico con il team VR46 come con qualsiasi altro affiliato della MotoGP“, si legge nella nota. “Aramco non ha mai avuto una relazione commerciale con Tanal Entertainment, MotoGP o un team“. Insomma, fino a qui le parti in gioco hanno scherzato, ma non c’è nulla di concreto in mano. Possibile? Per i giocatori, no. E infatti, sono arrivate le smentite. Si comincia con una nota (un pochino stitica, a dirla tutta) di Alberto Tebaldi, ad di VR46: “Abbiamo tutti i contratti firmati e siamo a posto. E poi perché nessuno di loro ci ha mai contattati?“, lamenta “Albi”, dimenticandosi che il contratto, se c’è, l’ha firmato anche lui. Ci ha poi pensato il big boss arabo, il principe Al Saud, a tranquillizzare tutti, più o meno. “Tanal nei prossimi giorni annuncerà dall’Arabia Saudita una collaborazione nell’ambito di progetti internazionali nel motorsport e i dettagli del progetto con la VR46“, ha detto il sovrano di Riyadh. Tutto a posto dunque? Non proprio, perché da questa storia emerge un particolare interessante.


VR46: ufficiale il passaggio in MotoGP con Aramco


Quanto sa Rossi della sua squadra?

Perché il terzo uomo a parlare della vicenda Aramco è Valentino Rossi, che della VR46 è il proprietario: “Noi stiamo facendo tutto in buonissima fede e parliamo con il Principe Al Saud“, ha commentato il “Dottore”, interpellato dai media sulla questione. “Ci ho parlato almeno otto volte, tra cui una giovedì sera, e mi ha detto che è contentissimo di fare questa cosa con noi è che è tutto a posto. Quando si tratta di una sponsorizzazione così importante, magari li volevano loro qui soldi che danno a noi immagino. Probabilmente c’è qualcuno che non è contento, ma io spero che sia vero e che il Principe mi abbia detto la verità. Io sono portato a fidarmi e vi ho sempre detto tutto quello che sapevo“.

Insomma, Vale si fida del Principe, ma non sa se il suo team ha effettivamente un contratto firmato in mano. Ma com’è possibile che il proprietario del team non sappia come viene gestito il suo team? Tebaldi e Salucci raccontano la verità a Rossi? Quanto s’interessa Valentino della sua “creatura”? Sono domande che sorgono spontanee, di fronte all’imbarazzante situazione in cui si trovano. Lì nessuno sa esattamente chi fa cosa, ci si fida sulla parola di gente che si è conosciuta solo al telefono. Bei clienti che si è trovata la Ducati! L’importante è che pagano le moto. O no?


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