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Verizon 200: Reddick nuovo re di Indianapolis

Il road course di Indianapolis non piace a tutti nella NASCAR, ma è indubbio che sa regalare spettacolo. La Verizon 200 è piena di pathos, soprattutto nei restart che definire caotici è riduttivo. In questo marasma la spunta Tyler Reddick, dominatore della corsa nelle sue fasi tranquille. Il portacolori del Richard Childress Racing è al suo secondo successo stagionale, anche se nell’overtime finale se l’è dovuta sudare. Reddick si piazza davanti ad Austin Cindric, al suo miglior risultato stagionale dopo la Daytona 500. Harrison Burton, Todd Gilliland, Bubba Wallace, Joey Logano, AJ Allmendinger, Michael McDowell, Cole Custer e Chris Buescher chiudono la top ten. I cambi di leader sono 9, le caution 5. Un problema alla sospensione mette KO Daniil Kvyat, al suo debutto nella NASCAR.


Daytona 500 2022: il debutto da sogno di Cindric


Verizon 200: come va la gara?

Tyler Reddick sfrutta alla grandissima la sua pole position, bruciando Cindric che si fa sfilare da Chase Briscoe. Il pilota Penske, che vanta una notevole esperienza sui circuiti stradali, impiega molti giri per superare il pilota dell’Indiana, e si ritrova già staccato di tre secondi da Reddick. Entrambi decideranno poi di rientrare ai box tre giri prima della fine della Stage 1, per una strategia improntata verso il risultato finale. Briscoe vince la prima frazione senza colpo ferire. Il copione si ripete, con protagonisti diversi, nella Stage 2. Ryan Blaney riparte davanti a tutti, e lì rimane fino a cinque giri dal termine, quando decide di pittare. Gli altri leader fanno lo stesso con l’eccezione di Christopher Bell, che si aggiudica il secondo successo parziale. Non ci sono caution aggiuntive, ma non mancano i colpi di scena. Molti sono gli errori e i testacoda, che coinvolgono pezzi grossi come Denny Hamlin, Brad Keselowski e Chase Elliott. Un principio d’incendio fa perdere due giri a Chris Buescher, che riparte per concludere al decimo posto. Iniziano i guai per Kvyat, la cui Toyota del Team Herzberg è tormentata da problemi alle sospensioni. Il russo di Roma, ex Red Bull e Alpha Tauri, è costantemente nelle retrovie, preoccupato soprattutto a non combinare guai.

I botti finali

La Stage 3 della Verizon 200 comincia in maniera lineare. Christopher Bell non rientra ai box e riparte in testa, e si difende dagli attacchi di Reddick. Il californiano lo passa e riprende il comando, poi si fermano entrambi ai box allo stesso momento, a 32 giri dalla conclusione. La sosta più veloce è della Chevrolet numero 8, che ritorna in pista davanti alla Toyota numero 20. Il copione sembra già scritto, quando non avviene il colpo di scena. Al giro 62, Kyle Larson resta senza freni, e si schianta contro Ty Dillon: l’impatto è violentissimo, ma per fortuna, nessuno si fa male. È caution. È l’occasione soprattutto per Ryan Blaney, che nell’ultimo stop ha fatto solo rifornimento e sta perdendo terreno dai leader. Ma è l’ultima caution quella che decide la gara: al restart del giro 79, Erik Jones si gira da solo in curva 4. Martin Truex Jr, per evitarlo, blocca la frenata e tampona Austin Dillon. Il numero 3 non riesce ad uscire dalla ghiaia, innescando la nuova bandiera gialla. La corsa finisce in Overtime. Alla ripartenza finale, Blaney viene tamponato da Allmendinger e da Daniel Suarez, e va in testacoda. Accecato dalla rabbia, il numero 12 si vendica sul messicano, mandandolo per prati. Ross Chastain balza in testa minacciando la vittoria di Reddick. Al termine di un duello rusticano, Tyler si riprende ciò che gli spetta, conquistando una vittoria netta e meritata. Chastain, dal canto suo, taglia la prima variante durante la ripartenza, e si becca una penalità. Dalla seconda piazza, il pilota Trackhouse precipita in 27esima posizione, appena davanti a Suarez.


Classifica di gara