Max Verstappen torna alla vittoria nel Gran Premio del Giappone, ma lancia una critica decisa al team Red Bull, parlando apertamente di un problema strutturale che rischia di compromettere la competitività della scuderia: il lavoro da remoto.
Dopo settimane turbolente e un meeting d’emergenza interno, Max Verstappen ha trionfato a Suzuka, conquistando la sua quarta vittoria consecutiva sul circuito giapponese. Il successo ha avuto un valore simbolico: è stato infatti l’ultimo Gran Premio “di casa” per la Honda come partner ufficiale di Red Bull.
Nonostante il clima di festa, l’olandese quattro volte campione del mondo non ha esitato a puntare il dito contro una problematica che, a suo dire, sta rallentando l’efficienza del team: la mancanza di presenza fisica in fabbrica.
Verstappen striglia Red Bull: le dichiarazioni
“Oggi tanti vogliono lavorare da casa. Ma questo, secondo me, è già un grosso problema: ti rende pigro”, ha dichiarato Verstappen ai microfoni di Viaplay.
“A casa sei più facilmente distratto, mentre in fabbrica puoi guardare le persone negli occhi, scambiare informazioni in modo diretto. È un tipo di comunicazione più autentico, più efficace”.
Le dichiarazioni arrivano in un momento delicato per Red Bull, che ha dovuto affrontare un cambio improvviso di piloti tra Liam Lawson e Yuki Tsunoda, oltre a risolvere problemi tecnici legati alla RB21. La scuderia ha indetto una riunione d’urgenza dopo il Gran Premio di Cina, alla quale Verstappen ha preso parte attivamente.
Il suo messaggio è chiaro: per tornare al massimo livello, Red Bull deve riscoprire lo spirito “old school” del lavoro di squadra, quello fatto fianco a fianco, in officina e a contatto diretto con ingegneri e tecnici.