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Da incompiuto a re del WRC: la rivincita di Tanak

Sembrava un fiore mai sbocciato, l’ennesimo giovane dal potenziale inespresso. E invece, Ott Tanak ha finalmente rotto il tabù, conquistando l’ambita corona del mondiale WRC. A 32 anni, l’estone porta in vetta i colori del suo paese, e riconsegna alla Toyota un titolo che le manca dal 1994, anno in cui Didier Auriol trionfò a bordo della leggendaria Celica ST204 Gruppo A.

Una gavetta infinita

Ma per arrivare al traguardo, Tanak ne ha dovuta fare di strada. Scoperto da Markko Martin, Ott debutta nella serie iridata nel 2010, quando partecipa ad alcune gare nel Gruppo N in veste di finalista del Pirelli Star Driver. Il supporto di Martin gli permette di entrare nella sfera Ford, e di convincere Malcolm Wilson a dargli la chance. Nel 2012 è alla guida di una Fiesta WRC ufficiale, ma la stagione d’esordio è un susseguirsi di alti e bassi. Uno scratch in Svezia, il primo podio in Italia ed in mezzo una sequenza di errori, rotture meccaniche e prestazioni opache. Un bottino non sufficiente per restare: ed infatti, viene messo alla porta dopo appena un anno.

Le stagioni successive non vanno tanto meglio: dopo un anno di stop, nel 2014 torna nel mondiale da privato, in cui gli tocca sviluppare le gomme anglo cinesi DMack. Viene richiamato, a sorpresa, da M-Sport, ma le cose non cambiano: un solo podio in Polonia e tanti, troppi problemi. Nel paddock cominciano a chiedersi se sia davvero un campione, o soltanto uno dei tanti che, pur avendo le capacità, non sono riusciti a maturare. Un elenco che comprende un filotto di giovani di belle speranze del calibro di Duval, Atkinson, Novikov…

Nel 2017 arriva, di nuovo, la chiamata di Wilson. Gli tocca convivere con un mostro sacro del calibro di Sebastien Ogier, ma Ott si dimostra all’altezza del compito. Sembra un’altra persona: agli errori e alle altalene propone in cambio velocità e costanza. Con tre podi di fila nelle prime tre gare, l’estone pare destinato ad un’annata da urlo. La vittoria in Sardegna è la gemma di una stagione che, però, lo vede comprimario di fronte all’ennesimo successo di “Monsieur” Ogier. Serve una svolta, ed arriva grazie a Tommi Makinen.

Il finlandese quattro volte iridato è stato incaricato da Toyota di rifondare il team. Tanak accetta l’offerta, e si prepara alla nuova avventura a bordo della Yaris WRC Plus. La velocità già c’è, come dimostrano i due podi nelle prime due gare, e le quattro vittorie stagionali, ma non basta. Una serie di rotture di una vettura ancora giovane, unite a performance poco brillanti come in Svezia e in Galles, lo vedono ancora una volta soccombere di fronte a Ogier. Ma è solo il rinvio di un successo destinato ad arrivare. Con sei vittorie ed una macchina finalmente affidabile riesce a chiudere la partita del 2019 con una prova d’anticipo, alla faccia di chi non ci credeva più.

Un uomo riservato

Originario dell’isola di Saaremaa, su Mar Baltico, Tanak vive tutt’ora lì. E’ una persona riservata, non ama la vita mondana e sembra molto geloso della sua vita privata. Da questo punto di vista, ricorda un po’ Sebastian Vettel. E’ sposato con Janika e padre di due figli. In patria è un eroe: già premiato nel 2018 come Atleta dell’Anno, adesso potrà rimettere piede sul suolo natio gridando ai connazionali di essere un campione del mondo.

La classifica del mondiale: https://www.autosport.com/wrc/standings

F1, Lewis Hamilton campione se…: https://sport.periodicodaily.com/lewis-hamilton-tutte-le-combinazioni-per-essere-campione-del-mondo-ad-austin/