La Dakar 2023 perde una grande protagonista della classe moto, la Yamaha. Con un comunicato stampa, la casa di Iwata ha annunciato il ritiro dal rally raid più famoso del mondo, almeno in forma ufficiale. Finisce così un’avventura lunga una vita, essendo che il marchio ha corso la maratona motoristica fin dalla sua nascita. Il ritiro avviene a seguito della miglior edizione degli ultimi anni, quella in cui i tre diapason hanno sfiorato il successo della classe moto con Adrien Van Beveren.
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Yamaha lascia la Dakar: addio definitivo?
Con 44 partecipazioni alle spalle, la Yamaha ha una storia lunghissima nel rally più famoso del mondo. Una moto di Iwata era presente all’edizione inaugurale del 1979, quando Cyril Neveu trionfò nell’assoluta in sella ad una XT500. Il francese replicò l’anno dopo con la stessa moto. Stephan Peterhansel di rally ne ha vinti cinque, tutti su una moto che portava il marchio dei tre diapason. Questi trionfi valsero al francese l’appellativo di “Monsieur Dakar”. Il nostro Edi Orioli ha coronato il suo sogno nel 1997, vincendo anche lui su una Yamaha. In tempi più recenti la casa ha sviluppato una versione rally della sua crossista, la YZ450F. Tuttavia gli sforzi non sono stati ricompensati, vuoi per carenze del mezzo vuoi per errori dei piloti. Il 2022 è stata la miglior stagione del rifondato team ufficiale, con Adrien Van Beveren in lizza per la vittoria assoluta fino all’ultimo, pur senza mai essersi aggiudicato una tappa. Questi incoraggianti miglioramenti non sono bastati a convincere Yamaha a continuare l’avventura: un cambio di strategia di marketing ha spinto al ritiro della formazione factory, sia dalla Dakar che dal mondiale Rally Raid inaugurato quest’anno. Tuttavia, la casa non sparirà dal deserto, anzi. Yamaha sarà presente nelle classi SSV, dedicate ai veicoli UTV. La YXZ1000R è ormai una favorita tra i piloti di questa categoria, e la casa continuerà a supportare i loro sforzi. Nelle due ruote, Yamaha resta alla finestra, per monitorare i cambi di regolamenti. Nel caso dovessero ammettere moto più grosse, ad Iwata sono già pronti con dei modelli specifici, evoluzioni della Tenerè 700.