La Supercars Series affronta il terzo appuntamento ad Eastern Creek, il Sydney Supersprint. Niente luci artificiali, stavolta: tutto si svolge alla luce del giorno, anche se il sole si fa un po’ pregare in questo fine settimana. Il tema delle tre gare di questo terz’ultimo appuntamento stagionale sono gli ordini di scuderia, soprattutto all’interno della squadra Red Bull. Ne parleremo tra un attimo. Nel frattempo, continua a brillare la stella di Anton De Pasquale, ormai leader indiscusso del Dick Johnson Racing.
Armor All Sydney SuperNight: piove sul bagnato
Sydney Supersprint: cosa succede nelle tre gare?
Cominciamo con gara 1, dove il poleman De Pasquale deve superare la “tagliola” del team Red Bull. Jamie Whincup, partito subito dietro l’alfiere DJR, tenta un undercut pittando all’undicesimo giro. Anton si ferma tre tornate più tardi, mentre Shane Van Gisbergen camba solo due gomme. Il leader del campionato si ritrova così in testa. Ma la strategia del Triple Eight non paga: Jamie non riesce a sopravanzare De Pasquale, che sfrutta bene il grip extra per superare Van Gisbergen. La Safety Car, entrata a causa dell’incidente di Bryce Fullwood, non mette in discussione il risultato finale: De Pasquale vince comodamente davanti a Van Gisbergen, con Whincup che deve abdicare dal terzo posto. Will Brown, rallentato da una sosta non ben eseguita, approfitta della safety car (e delle gomme nuove) per attaccare il sette volte iridato. Questo grazie al gioco di squadra del compagno Brodie Kostecki, che al restart lo lascia passare. Sfruttando la maggiore aderenza Brown si mangia Whincup in un sol boccone. Kostecki (a cui viene promessa la restituzione della posizione nel caso Brown non riesca a passare Whincup) termina quinto e deluso, davanti a Scott Pye, un deludente Will Davison e Zane Goddard. Tim Slade e Andre Heimgartner chiudono la top ten.
La ballata di Dick Johnson in gara 2
Le due Ford Mustang marchiate Shell danno spettacolo in gara 2, la prima delle due domenicali. De Pasquale è ancora in pole ma Davison lo brucia al via. Will gioca la carta dell’undercut, fermandosi al decimo giro montando quattro gomme nuove. Anton si ferma quattro tornate dopo, e chiede via radio se ci sono ordini di scuderia. “Sei libero di correre“, gli dice via radio l’ingegnere di pista Ludo Lacroix. Anton non si fa pregare, e sfrutta al meglio le coperture più fresche per raggiungere e superare il compagno di squadra. De Pasquale vince la gara con sei secondi di margine sul secondo…che non sarà Davison. Il pilota australiano infatti paga dazio per una sosta forse troppo anticipata, costretto a difendersi dagli attacchi di Whincup senza aderenza. Il sette volte iridato si è fermato al giro 16, e quindi ha coperture molto più fresche. A quattro giri dalla fine i due sono in lotta serrata, con Chaz Mostert e Van Gisbergen ad unirsi alla festa. La resistenza di Davison dura poco, e già dopo un giro deve cedere la seconda piazza a Whincup. Mostert ne approfitta subito, e tra i due scoppia una bella bagarre per il posto finale sul podio. Davison, con gomme vecchissime, cede sia a Mostert che a Van Gisbergen, il quale ingaggia una drag race con il portacolori Andretti-Walkinshaw United per la posizione. SVG prevale per un solo centesimo! Davison scivola al quinto posto, dopo aver accarezzato la vittoria. Mark Winterbottom, Nick Percat, Will Brown, Brodie Kostecki e Bryce Fullwood chiudono la top ten.
Sydney Supersprint: il mancato gioco di squadra di gara 3
Il tema dei team orders diventa scottante nella terza manche, l’ultima del weekend. Il duo Red Bull ha il pieno controllo della situazione, ma vengono presi in contropiede da Will Brown. Il pilota Erebus si ferma al 16esimo giro per l’undercut, sopravanzando Whincup e Van Gisbergen. Poco male: le sue gomme invecchieranno, e diventerà preda facile. SVG appare più veloce di Jamie, ed è davanti in campionato. Per questa ragione, il muretto box ordina al numero 88 di lasciar passare il 97. Whincup però insiste nel volere andare lui ad attaccare Brown, e si mette a discutere con il team manager Mark Dutton. Il battibecco interno al Triple Eight è una manna dal cielo per Brown, che vince con gomme finite. La discussione va avanti nel post gara, dove però tutti cercano di non esternalizzare troppo la polemica. “Non mi pento di nulla“, dirà Whincup a Motorsport.com a fine gara. Van Gisbergen smorza i toni, ma la tensione all’interno della squadra è abbastanza palpabile. Un redivivo Nick Percat chiude in quarta posizione, precedendo un filotto di Holden composto da Todd Hazelwood e Scott Pye. La prima Ford Mustang è al settimo posto, ed è quella di Cameron Waters. Anton De Pasquale, dominatore del weekend, è solo nono, dietro all’altrettanto deludente Chaz Mostert. Jack LeBrocq chiude la top ten. Sydney accoglierà le Supercars per quarto ed ultimo appuntamento, questo fine settimana. Due le manche in programma, di cui la prima sarà in notturna.