Zlatan Ibrahimovic a Che Tempo che Fa, trasmissione di Fabio Fazio in onda ogni domenica su Rai 3, si è raccontato in una lunga intervista toccando vari temi tra battute e frasi ad effetto.
Ibrahimovic a Che tempo che Fa: cosa ha detto?
Lo svedesecon , presentando il suo libro Adrenalina, scritto da Luigi Garlando della Gazzetta dello Sport, si è soffermato innanzitutto sulla sua condizione fisica: “Sento dolori continui. Sono abituato a soffrire, ma trasformo la sofferenza in energia per raggiungere i miei obiettivi. Ne ho passate tante nella mia carriera, quello che mi permette di superare i problemi è proprio l’adrenalina. Da bambino ero più rock’n’roll, oggi sono più maturo. Ero molto attivo, mamma e papà provavano a controllarmi, ma non era facile. Mio figlio Vincent ha la stessa mentalità di Gattuso, la stessa cattiveria”.
Su Milan-Liverpool
“Dobbiamo usare l’adrenalina per ottenere quello che vogliamo. Scaramanzia? Non credo in queste cose, sono più forte della scaramanzia. Impresa? Dobbiamo semplicemente fare il bostro lavoro, credere in noi stessi. Il Milan è cambiato non soltanto per merito mio, possiamo dire che è tornato ad alto livello, dove deve essere”.
Su Maldini
“Ho giocato con Paolo Maldini e adesso con suo figlio. Vediamo se riesco a giocare anche con il figlio Daniel….Con questa adrenalina è possibile”.
Sul rinnovo
“Il contratto? Un giorno scadrà, ma io voglio giocare il più possibile. Non voglio pensare che potevo continuare a giocare e non l’ho fatto. Non voglio rimorsi. Speriamo sia al Milan per tutta la vita. L’obiettivo è vincere ancora lo scudetto, certo”.
Dopo il calcio
“Non so cosa mi aspetta dopo il calcio. Non sono pronto per questo nuovo capitolo della mia vita”.
Sugli insulti
“Non serve fare cose che non hanno conseguenze. A Roma e anche prima mi hanno urlato zingaro e nessuno fa niente. Bisogna fare qualcosa contro tutte le discriminazioni”.
Su Ronaldo
“Il Fenomeno, lui è il più forte della storia secondo me. Volevo imitarlo in campo ma non ero veloce come lui”.
Su Mourinho
“Grande amico, grande allenatore. Abbiamo vinto insieme, mi ha fatto crescere in campo e fuori”.
Su Ancelotti
“Grande persona. Quando ho lasciato il Psgl’ho chiamato: “Mister come stai? E lui:’Non mi chiamare più mister, sono tuo amico ora’”.
Su Raiola
“Amico, papà, è sempre al mio fianco. Posso chiamarlo per ogni cosa”.
Sui figli
“Maximilian e Vincent, i miei figli. Per me sono tutto”.