L’arrivo di Ronaldo al Manchester United doveva significare il rilancio definitivo dei Red Devils in campionato in ottica di un ritorno tra le big. Ed invece, dopo un primo impatto molto buono, il portoghese ha decisamente mollato la presa, ma non solo per demerito suo ma anche a causa di una squadra potenzialmente forte ma ancora poco strutturata per supportarlo appieno. Lo stesso CR7, in una intervista rilasciata da Sky Sports, ha delineato quello che deve fare propria squadra nel prossimo futuro, come se fosse un allenatore. Un collettivo quello inglese che deve ancora capire la pasta con cui è fatto.
Manchester United: Ronaldo non è contento della situazione
Il portoghese ha fatto della forza mentale più di quella fisica lo strumento con cui ha vinto di tutto. E nonostante l’età obiettivamente avanzata non smette di spingere i propri compagni al massimo delle loro possibilità. Per lui è una missione, da raggiungere e conquistare sul campo con la quale dimostrare di essere il migliore al mondo. E anche Rangnick, tendenzialmente un uomo a contatto con giovani sin dalle sue prime esperienze manageriali, ha capito chi ha di fronte.
“Non accetto che la nostra mentalità sia inferiore rispetto a quella delle prime tre squadre in Premier League“, scandisce il campione lusitano. “Non voglio essere qui per essere per il sesto posto, settimo posto, o quinto posto. Sono qui per cercare di vincere, per competere“.
Ronaldo continua delineando nelle ultime gare un netto miglioramento che però si sta rilevando insufficiente ai fini della classifica. “Penso che stiamo gareggiando ma non siamo ancora al nostro livello migliore. Ma abbiamo ancora molta strada da fare per migliorare e credo che se cambiamo idea, possiamo ottenere grandi cose, lo dobbiamo ai nostri tifosi“.