Il primo giorno di esame della F1, il test del Montmelo, è andato bene. Team e piloti sono contenti, i giri inanellati, i dati raccolti. Il lavoro non è ancora terminato, essendoci altre due giornate da smaltire tra oggi e domani. Tuttavia, possiamo tracciare un primo bilancio dal punto di vista tecnico. Non ci sbilanceremo sui valori in campo, perché non si vede nulla in queste fasi, ma possiamo parlare di quello che si è visto finora, che appare molto interessante. Scopriamo insieme quello che funziona di più e quello che funziona meno sulle monoposto della nuova era.
Barcellona-: la Ferrari vola indisturbata
Cos’ha funzionato sulle F1 nei test di Montmelo?
Solitamente, quando si vedono vetture nuove si rischia con l’affidabilità. Ma a Barcellona la tenuta delle meccaniche è stata ottima, tanto che tutti i team hanno collezionato assieme qualcosa come 1104 giri. I timori della vigilia sono risultati infondati, e le nuove macchine hanno già dato una grande prova di affidabilità. La ragione sta che la parte propriamente meccanica, ossia le power unit, sono già super collaudate, con ben nove stagioni alle spalle. Non ci sono novità sul fronte dei motori o dei sistemi ibridi, e le squadre dispongono di una miriade di dati. Le novità vere sono nel pacchetto telaio ed aerodinamica, che di solito danno meno problemi. Ci sono ovviamente le eccezioni, come la Haas e l’Alfa Romeo. Nessuna delle due ha superato i 50 giri, causa perdite d’acqua (Haas) o rotture del fondo vettura (Alfa). Ma parliamo di eccezioni che confermano la regola: già in questo inizio di “vita”, le nuove monoposto si sono rivelate assai affidabili.
Grattacapi da effetto suolo
Il vero problema sta nell’interpretazione delle nuove regole, o meglio, nei suoi effetti collaterali. Gli inglesi si riferiscono al fenomeno con il nome di porpoising, mutuato dalle scienze naturali. Si tratta del comportamento di alcuni cetacei che, quando sono spaventati, si affacciano sulla superficie dell’acqua e s’inabissano con molta frequenza, quasi come se ondeggiassero. Mutuando questo termine nelle corse, il porpoising è il fenomeno di oscillazione del fondo vettura, la cui altezza da terra varia con estrema frequenza. Questo effetto era già noto sulle vetture dello scorso anno, ma sembra che i nuovi regolamenti lo abbiano esasperato. Il risultato di queste oscillazioni violente è che il fondo vettura può danneggiarsi seriamente, picchiando letteralmente contro il suolo. È quello che è successo all’Alfa Romeo, la quale ha riscontrato un vero e proprio buco sul telaio. Secondo l’ex ingegnere Gary Anderson, nella sua colonna su The Race, il porpoising potrebbe essere causato dai canali della parte posteriore del fondo piatto, o dai lati dello stesso che non sono ben sigillati al suolo. In ogni caso, dipende dagli elementi del retrotreno, in quanto il fenomeno si attenua fortemente con l’azionamento del DRS, che di conseguenza aumenta l’altezza da terra. Questa e altre sfide attendono i team della F1, mentre i test proseguono al Montmelo.
Immagine in evidenza di Red Bull Content Pool, per gentile concessione