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La F1 cancella il GP di Russia

La guerra che la Russia ha innescato contro l’Ucraina costerà a Sochi il GP di F1. Con una nota ufficiale, la massima categoria ha annunciato l’uscita della gara dell’ex villaggio olimpico dal calendario. La decisione è stata presa il giovedì sera, quando il CEO Stefano Domenicali aveva radunato tutti gli stakeholders per decidere il da farsi. Prima della decisione finale, alcuni membri del paddock si erano già espressi a riguardo: Sebastian Vettel aveva detto che, qualunque cosa avrebbe fatto la formula 1, non avrebbe corso in Russia.


Sebastian Vettel giura di non correre al Gran Premio di Russia


La F1 boicotta il GP di Russia?

Dopo l’attacco dell’esercito russo ai danni dell’Ucraina, sono emerse tutte le contraddizioni di un circus troppo legato a certi paesi. Il GP di Sochi è entrato con un regolare contratto, e romperlo implicava pagare penali pesantissime. Dall’altro lato, c’era l’esigenza di tenere un’immagine pulita: che fare? Nella serata di giovedì, appena terminati i test a Barcellona, Domenicali ha organizzato un tavolo con tutti gli stakeholders, per discutere sul da farsi. Dopo una serata intera a parlare, i vertici della massima formula hanno optato per la scelta più saggia, anche in previsione delle sanzioni economiche che la Russia potrebbe affrontare nei prossimi giorni. “Il Mondiale di Formula 1 visita tutti i paesi del mondo con la positiva visione di unire popoli e nazioni“, recita il comunicato ufficiale. “Stiamo osservando gli sviluppi in Ucraina con tristezza e shock e speriamo per una soluzione dolce e pacifica della situazione attuale. Giovedì sera la FIA, la Formula 1 ed i team hanno discusso sulla posizione del nostro sport, e la conclusione è che, considerata anche la visione degli stakeholders, è impossibile nelle circostanze attuali disputare il Gran Premio di Russia“. Dopo l’addio di Sochi, l’attenzione del circus si sposta sulla Haas, scuderia americana che è sponsorizzata dalla Uralkali di Dimitry Mazepin. Che succederà allo sponsor oligarca amico di Putin? Oggi, a Barcellona, il logo e le strisce che richiamano la bandiera russa sono scomparse, in segno di rispetto. Nikita Mazepin, figlio di Dimitry, è confermato, ma la sensazione è che qualcosa lì cambierà presto. Vi aggiorneremo.


La Haas toglierà i colori dello sponsor russo nel finale di Barcellona