Jonathan Rea già pregustava la vittoria, dopo la Superpole da record fatta segnare questa mattina. E invece, la gara 1 del round del mondiale SBK al Motorland Aragon si è tinta di rosso Ducati. Scott Redding supera il nord irlandese a metà gara e frena la rimonta di Chaz Davies per conquistare il quarto trionfo stagionale. Un successo che vale doppio per il numero 45, visto che lo riporta in testa al mondiale piloti.
Con il secondo posto, Davies ritorna sul podio e regala alla Ducati una straordinaria doppietta. Le Rosse beffano Rea, in testa per quasi metà gara e poi crollato tra errori ed una gomma posteriore “stanca”.
La giornata trionfale di Borgo Panigale è ulteriormente arricchita da Michael Ruben Rinaldi, ottimo quarto e davanti alle deludenti Yamaha ufficiali. Michael Van Den Mark e Toprak Razgatlioglu sono quinto e sesto al traguardo, ma lontani dalla zona podio e mai realmente in battaglia.
La terza Yamaha, quella di Loris Baz, ha realizzato la consueta gara “a gambero”. Velocissimo nelle prime fasi, è poi calato in corso d’opera, finendo settimo.
Xavi Fores, Federico Caricasulo e Leandro Mercado completano la top ten.
Tante le cadute in questa gara 1, a cominciare da Alex Lowes. L’inglese è scviolato in curva 5 rimanendo per pochi, pericolosissimi secondi in mezzo alla pista. L’alfiere Kawasaki lottava per la terza piazza. A terra anche Alvaro Bautista, mentre era in lotta per la top five.
Marco Melandri chiude 14esimo un’altra gara anonima e senza acuti. 16esimo e ultimo dei classificati Lorenzo Gabellini.
SBK Aragon, la cronaca di gara 1
La BMW soffre ancor prima che la gara cominci. Eugene Laverty cade durante il giro di allineamento, ed i meccanici superano il tempo regolamentare per le riparazioni. L’irlandese paga pegno con un ride through, da scontare durante la gara.
Allo spegnimento del semaforo, Rea scatta male dalla pole, lasciandosi sfilare da Lowes, Baz e Redding. Ottimo invece lo spunto delle Yamaha ufficiali: sia Van Den Mark che Razgatlioglu sono già in zona top five.
Buona anche la partenza di Davies, che scattava dalla nona casella sulla griglia di partenza. E’ invece un disastro per Bautista, che da settimo scala 12esimo.
Rea impiega meno di un giro a rimediare al cattivo start. Nel giro di dieci curve infila Baz, Redding e Lowes. Al secondo giro è già in testa. Baz invece cede il passo a Redding e comincia già a perdere contatto con i primi tre.
Redding sorpassa Lowes al terzo passaggio, e si lancia all’inseguimento di Rea. Johnny prova fin da subito ad allungare e distanziare il gruppo, ma senza successo. Il ritmo è elevato: i primi due girano sul 50″ basso, grazie anche ai soli 37 gradi di temperatura sull’asfalto.
Al sesto giro si sfiora la tragedia, con Lowes che perde il controllo della Kawasaki in curva 5. L’inglese atterra dopo un highside in mezzo alla pista, e per poco viene evitato da Davies e Razgatlioglu. Fortunatamente, non viene colpito da nessuno. Ma che spavento!
Redding passa in testa al settimo giro, superando Rea alla staccata della prima curva. I due pretendenti al titolo incominciano una guerra di nervi fatta di giri veloci ed incontri ravvicinati.
Ma i veri protagonisti di questa fase di gara sono Davies e Bautista. Il gallese gira con lo stesso passo dei primi due, e porta il distacco ad un secondo e mezzo. Lo spagnolo della Honda è addirittura il più veloce in pista, grazie anche alla gomma ultramorbida al posteriore. Il pilota di Talavera risale fino al sesto posto, salvo poi buttare via tutto cadendo al quart’ultimo giro.
A quattro passaggi dalla conclusione, l’episodio che decide le sorti della gara. Rea va molto lungo, perdendo più di un secondo da Redding. Ne approfitta Davies, che lo sorpassa alla tornata successiva. Johnny sembra in difficoltà con la gomma posteriore, ma non molla. Tuttavia, una serie di errori e sbacchettate lo invitano ad “accontentarsi” della terza piazza, comunque buona in ottica campionato.
Gli ultimi tre giri sono un derby Ducati tra Redding e Davies. Chaz recupera più di mezzo secondo ma non si avvicina abbastanza per superare Scott. Nello stesso arco di tempo, Rinaldi supera Van Den Mark sul rettilineo che porta all’ultima curva, portando a quattro il numero di moto bolognesi nelle prime quattro posizioni.
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