Quella a cavallo tra il 2019 e il 2020 è stata la stagione di Cristiana Girelli. Lo ha confermato anche la votazione che le ha consentito di vincere il premio Top Player femminile, consegnato durante il Gran Galà del Calcio AIC che si è svolto ieri. Una consacrazione non inattesa, quella dell’attaccante bianconera che si unisce, in casa Juventus, al premio per la migliore formazione, dove ben cinque undicesimi sono appannaggio della squadra di Torino.
Riconoscimento che non sorprende gli addetti ai lavori, tantomeno i tifosi, ormai abituati a vedere il team allenato da Rita Guarino ai vertici del calcio femminile. Da quando ha acquisito i diritti per la massima serie, ormai quasi quattro anni fa, ha messo in bacheca 3 scudetti consecutivi nei 3 campionati giocati, una Coppa Italia e due Supercoppe. Un dominio incontrastato.
Come sta andando la stagione di Girelli?
E in questo contesto Cristiana Girelli, 31 anni il prossimo 23 aprile, sta esprimendo le sue migliori performance. Il primo anno di gioco in maglia bianconera ha realizzato 13 gol in 19 incontri ovvero 0,68 reti a partita. Ma già l’anno successivo siamo saliti ad una media da record 16 partite 16 gol, un gola a partita. E chissà come sarebbe andata a finire se il campionato non fosse stato sospeso per via dell’emergenza pandemica.
Una domanda alla quale forse possiamo darci una risposta sulla scia di quanto sta accadendo in questa stagione. Al momento sono 15 le partite giocate mentre i gol già 16. Un’atleta nel pieno della sua maturità sportiva che ha trascinando anche la Nazionale maggiore verso la qualificazione agli Europei 2022, dove avrà l’occasione di essere ancora una volta protagonista. Leader sia dentro che fuori dal campo, estroversa e a suo agio anche in occasioni diverse da quelle che si creano sul campo di gioco, così come abbiamo potuto vedere sul palco di Sanremo.
I ringraziamenti
Al momento dei ringraziamenti, Girelli si è detta orgogliosa di ricevere il premio tenendo a valorizzare il lavoro della società:
“Indipendentemente dalle differenze, il lavoro di squadra può essere riassunto in cinque brevi parole: Noi crediamo in un altro. Sono davvero orgogliosa di aver ricevuto questo premio perché significa che qualcun altro ha creduto in me, che la mia squadra ha creduto in me.
Come ho sempre detto un singolo individuo non può nulla senza una squadra.
Per questo devo ringraziare le mie compagne, le mie avversarie che mi hanno votato, lo staff tecnico-medico e la società Juventus perché questo ambiente mi ha permesso e mi permette ogni giorno di poter lavorare ed esprimermi al meglio.
Il vero traguardo è sapere dove si vuole arrivare, e fare di tutto per arrivarci. Grazie a tutti e, come sempre, AD MAIORA!”