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Formula Uno: Montecarlo, il Principato sta troppo stretto?

La Formula Uno deve continuare a correre a Montecarlo? Si riaccende il dibattito sulla gara monegasca, al termine della gara di domenica scorsa. C’è chi l’ha giudicata noiosa, puntando il dito contro delle monoposto troppo larghe ed un circuito troppo stretto ed inabile ai sorpassi. E c’è chi, invece, la difende, sottolineando che la storia ed il blasone della pista del Principato vanno salvaguardati. Analizziamo più in profondità questo dibattito, dal quale si potrebbe decidere il destino del Gran Premio per eccellenza.


-Montecarlo: Verstappen vince il Gran Premio


Formula 1: Montecarlo si, Montecarlo no?

Cominciamo con i “contrari”, quelli che sostengono che sia ora di farla finita con il GP di Monaco. la loro tesi è che, del weekend di gara, l’unica cosa interessante è la qualifica. Una sessione che di fatto decide la gara, perché non si sorpassa. Già prima della corsa, Lewis Hamilton aveva anticipato che la domenica avremmo assistito ad un “trenino”, termine che fa sanguinare le orecchie agli appassionati. Per i sostenitori di questa tesi, non c’è rimedio possibile a questa noia, anche perché i regolamenti impongono monoposto sempre più larghe. Tanto vale salutarsi, e cercare nuove location che diano uno show migliore.

Per gli “ottimisti”, invece, Montecarlo non si tocca. La storia ed il glamour della pista non si trovano da nessun’altra parte, e vanno preservati come una reliquia. Se la gara non è ricca di sorpassi, poco importa, perché c’è sempre la qualifica ad intrattenere. Questo Gran Premio si distingue dagli altri per la sfida che offre ai piloti: è un tracciato vecchio stampo, che non perdona gli errori. Citofonare a Charles Leclerc, che per una sbavatura in prova ha buttato via l’intera gara…


Pole position sì, gara no: chi prima di Leclerc?


La nostra posizione

Al dibattito vogliamo prendere parte anche noi, in queste poche righe. La nostra idea è che dobbiamo smetterla di considerare la “bellezza” di una gara unicamente dal numero di sorpassi. Questa cosa lasciamola alla NASCAR, i cui legislatori si ammazzano di lavoro ogni anno per creare il pacchetto più efficace. La F1 è diversa dalla NASCAR, o dalla IndyCar: ogni elemento che metta al centro il fattore umano è parte dello show. Sapete qual è una delle gare più memorabili di Gilles Villeneuve? Il GP di Jarama del 1981. In quella occasione il canadese vinse tenendo dietro un “trenino” di piloti capitanato da Jacques Laffitte. Il numero di sorpassi era zero, eppure tutti a ricordare quella gara come un grande spettacolo! Cosa è cambiato da allora? I fan sono forse troppo abituati ad avere una certa narrazione delle corse, non sempre fedele alla realtà. Forse è il caso di educarli meglio, dire loro che un GP ha diversi aspetti di imprevedibilità e di spettacolo, a prescindere da quante volte si superano i piloti. E poi, signori: Montecarlo è Montecarlo! La F1 non può prescindere dal Principato, assolutamente. Sarebbe come dire che Roma deve smantellare il Colosseo, perché è in rovina! Ma scherziamo?

Immagine in evidenza di Red Bull Content Pool, per gentile concessione