Che Alpine non avesse interesse nella Hypercar lo aveva detto la stessa casa francese tempo fa, ma che l’avrebbe tradita per la LMDh nessuno se l’aspettava. Eppure, le cose sono andate proprio così. Con un annuncio ufficiale, il costruttore nato a Dieppe e oggi parte del Groupe Renault farà il salto nella nuova classe prototipi nel 2024, con i partner di sempre. La Signatech gestirà il team, la Oreca produrrà il telaio, mentre Renault Sport svilupperà il motore. I dettagli, come ad esempio i piloti, saranno comunicati a tempo debito.
Perché Alpine ha scelto la LMDh?
Al Salone di Francoforte, il CEO di Renault Luca De Meo aveva chiarito che il Gruppo non avrebbe abbandonato il mondiale Endurance, ma non era sicura di voler proseguire sulla rotta attuale. “L’endurance è bello, anche se c’è uno che definisce le regole e può decidere se vinci o no. Stiamo aspettando che ci diano il quadro delle cose, di come si evolveranno. Abbiamo valutato quanto costa, ma non ci interessa l’Hypercar, perché crediamo che non ci sia il bisogno di introdurre tutta quella tecnologia“, furono le sue parole. In effetti, ci chiedevamo perché mai non avesse annunciato nulla a Le Mans, nel corso di quella 24 ore alla quale hanno preso parte con una LMP1 rivisitata. Qualcosa bolliva in pentola, e solo adesso hanno tolto i coperchi.
Alpine in Hypercar? Il CEO Renault dice no
Lasciare una strada per percorrerne un’altra
La LMDh, con il suo ibrido standardizzato, il telaio unico e motore ed aerodinamica liberi, è una buona occasione per testare le competenze aerodinamiche acquisite in F1, senza spendere l’iradiddio per una Hypercar. Questa classe si sta dimostrando né carne né pesce, un prototipo che però vuole apparire di serie. Non capendo bene quale direzione intenda prendere, Alpine ha preferito stare alla finestra, e vedere cosa succede. Ma dall’altro canto, la voglia di continuare a Le Mans è tanta. E siccome due più due fa quattro, ecco che viene fuori l’idea LMDh. La casa di Dieppe diventa così il quinto costruttore ad aderire alla formula, dopo Audi, BMW, Cadillac e Porsche.