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BMW avrà lunga vita in Superbike

La BMW fa una promessa al mondiale Superbike: la sua permanenza nei prossimi anni. A dispetto dei risultati, e di una moto che fatica a stare con le top, la casa bavarese ha confermato l’impegno a lungo termine nella serie iridata. L’annuncio arriva dal boss del reparto corse Markus Schramm, che in un’intervista ha anticipato che tutto avverrà all’insegna della continuità. Con una piccola eccezione: Scott Redding approda nel team ufficiale dalla Ducati, prendendo il posto di Tom Sykes.


Ufficiale: Alvaro Bautista fa ritorno in Ducati


BMW resta in Superbike: a quando il titolo?

Intervistato da Motorsport.com, Schramm ha sottolineato come il progetto superbike sia proiettato nel lungo termine e non nell’arco di tre o quattro anni. “Lo abbiamo detto fin dall’inizio“, ha puntualizzato. “Non ci aspettiamo di vincere il mondiale nel giro di un anno. Sarebbe irrealistico“. Con quest’ultima frase, Schramm ha un po’ messo le mani avanti: da quando è tornata in SBK, BMW ha ottenuto pochi piazzamenti. La S1000RR del 2019 era poco potente, e mangiava le gomme. Con la M1000RR hanno fatto uno step in avanti, ma nel frattempo la concorrenza è cresciuta ed il gap è rimasto. Oggi la casa dell’elica si ritrova a lottare contro un altro costruttore in difficoltà come la Honda. E la cosa non è che dia troppe soddisfazioni ai bavaresi. “Noi siamo concentrati sul nostro lavoro e nel fare del nostro meglio“, ha commentato Schramm. “Non importa chi battiamo o chi è davanti a noi. Vogliamo progredire: è questo il nostro obiettivo“.

Partiti da zero

Fin dal rientro nel 2019, BMW ha mancato di fare risultato in Superbike. Passi per il primo anno, che è sempre difficile, ma il secondo ha lasciato l’amaro in bocca, con il 12esimo posto di Sykes in campionato. Schramm ha spiegato le ragioni di così tante difficoltà: “Di solito, sviluppi il motore per cinque anni e poi sali a bordo“, ha detto, “ma io ero entrato solo da poche settimane quando fu presa la decisione di rientrare (Schramm ha assunto il ruolo nel maggio 2018, ndr). Il ritorno era con una moto puramente di serie, che non era adatta allo scopo. Dovevamo fare uno step in più. Dovevamo sviluppare una moto che fosse nata per correre“. Tutto questo per dire che il progetto è nato in ritardo, e che hanno dovuto fare sviluppo direttamente sul campo di gara. Comunque, i tedeschi hanno giurato fedeltà alla SBK, ed è un bene, e lo faranno puntando sulla continuità. Schramm ha anticipato che rinnoveranno la partnership con il Shaun Muir Racing, scuderia inglese che si occupa della gestione delle M1000RR sui campi di gara.