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Bonucci è sicuro: “Se il campionato si ferma di nuovo, giusto non assegnare lo scudetto”

A pochi giorni dalla ripresa del calcio italiano con le semifinali di Coppa Italia, il difensore della Juventus, Leonardo Bonucci, ha espresso il suo parere su altro eventuale stop al campionato in una intervista alla Gazzetta dello Sport: “Io spero che si arrivi alla fine normale del campionato. Se non fosse così nascerebbero un sacco di storie, polemiche, ricorsi…Io non sono favorevole ad altre ipotesi. Se ci si ferma di nuovo, giusto non assegnare lo scudetto. Speriamo di arrivare al 2 agosto e decretare un vincitore. Sperando sia la Juve….”.

Molte le differenze tra Allegri e Sarri che Bonucci spiega cosi: “Allegri è bravissimo a gestire lo spogliatoio, o momenti piu difficili di una stagione , a far capire alla squadra come si gestisce il tempo di un match. Lui, in questi 5 anni, è stato un maestro in questo. Sarri è un meticoloso appassionato di tattica , a cui piace far giocare bene la squadra. Ha imparato anche lui, in questi mesi di Juve, cosa vuol dire stare nel mondo bianconero, in cui, per l’esposizione, non viene mai perdonato nulla. Da quando è con noi ho visto una crescita importante. Ha un gran bagaglio di conoscenze calcistiche ma ha saputo mettersi in discussione e ha avuto l’umiltà di capire le dinamiche di questo collettivo. Sono stato piacevolmente sorpreso, davvero. Abbiamo contatti quotidiani, momenti di confronto. È uno che vuole migliorare, come voglio migliorare pure io capendo il suo.calcio. Che è originale, diverso da quello che ho conosciuto prima.

Nell’estate del 2017 la scelta di trasferirsi al Milan non si è rikevata azzecata ma è stata comunque importante sotto il profilo umano: “Si, fu anno difficile per me. Sia a livello personale che lavorativo. C’erano stati screzi e io alla fine, specie dopo la sconfitta in Champions, ho preso una decisione poco lucida. Però devo dire che quella scelta ha condizionato la mia carriera, mi ha migliorato come uomo. Quei mesi al Milan mi hanno consentito di guardarmi dentro e capire che il mio posto era alla Juventus, in questa che considero come una famiglia. Ho conosciuto al Milan persone belle, prima fra tutte Rino Gattuso. É stato un anno difficile ma non inutile. Al termine del quale sono stato molto contento di tornare a casa”.

Nessun dubbio dell’avversario più difficile da marcare: “Zapata. È grande, spigoloso, rapido e forte. Quando lo affronto ho un pensiero in piu. I grandi calciatori colpiscono appena abbassi la concentrazione. Lo vedo in allenamento con Dybala, Ronaldo, Douglas Costa. Appena sei meno presente, ti fulminano”.

Infine conclude con il rimpianto di non aver mai giocato con Zlatan Ibrahimovic: “Mi sarebbe molto piaciuto giocare con lui. È un leader, ha personalità, è forte. Sarebbe stato bello affrontarsi in allenamento. Ha una faccia da duro, ma è una persona buona. In campo i giocatori che hanno carattere, che sono sempre animati dalla voglia di vincere ti regalano stimoli unici. Ed è quello che cerco sempre. Stimoli, per migliorare”.