Il Presidente della Figc, Gabriele Gravina, ha annunciato che domenica la Serie A dovrebbe ripartire a porte chiuse:”Per il momento si gioca dappertutto, tranne in quelle realtà dove c’è un’ordinanza del ministro della Salute in concerto con i Presidenti delle regioni dove ci sono le criticità. Quando uscirà una disposizione diversa, si potrebbe ipotizzare di giocare a porte chiuse”.
–Juventus-Inter al momento è a porte chiuse:
‘Al momento dovrebbe essere così, ma attendiamo disposizioni, dovremmo averle attraverso un DPCM”.
–Quanto siete preoccupati dalla situazione?
‘Siamo preoccupati come tutti gli italiani, il nostro mondo gestisce un milioni e duecentomila tesserati, non possiamo essere d’intralcio alle preoccupazioni del governo”.
–Pensando agli Europei c’è un pensiero preoccupato?
“Noi dobbiamo navigare a vista, sapendo che ci sono autorità perfettamente a conoscenza dello stato dell’arte. Siamo sereni e non dobbiamo creare allarmismi o peggiorare la situazione”.
– Da uomo di calcio, c’è molta differenza tra una partita di calcio e una corsa in metropolitana?
“Non c’e bisogno di aspettare un virus per capire la differenza. Una partita di calcio ha spettatori, consumatori. Un evento sportivo senza pubblico è chiaramente monco. Pericoli? Non mi sembra che ci siano. Il nostro è un paese molto responsabile”.
–C’è un piano B oltre le porte chiuse?
“Vogliamo essere realisti, tutto quello che pensiamo sono ipotesi non fondate, non avrebbe senso andare oltre. La situazione è critica e richiede l’aiuto di tutti”.