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Cosa sono le Hypercar di Le Mans?

La gara di resistenza di 24 ore che si svolge alle porte della città francese di Le Mans è un evento unico e leggendario che va ben oltre gli sport motoristici. Nel corso degli anni ha visto alcune battaglie classiche con marchi come Bentley, Aston Martin, Jaguar, Ferrari, Porsche, Mercedes, McLaren, Audi e Toyota che hanno avuto i loro momenti di gloria. Le storie dietro queste vittorie sono state abbastanza drammatiche da ispirare più di un film di Hollywood nel corso degli anni, tra cui il film di Matt Damon Le Mans ’66 del 2019, mentre quest’anno Mazda celebra i 30 anni da quando è diventata la prima casa automobilistica giapponese a vincere la gara. Con l’avvento della nuova categoria Hypercar di Le Mans, potremmo essere alla vigilia di una nuova età dell’oro, con Porsche, Ferrari, Audi, BMW, Peugeot e altre ancora che puntano alla vittoria assoluta.

Le Hypercar di Le Mans

Anche se queste auto possono avere poca somiglianza con quelle che si possono acquistare negli autosaloni, i produttori hanno da tempo utilizzato la gara per sviluppare la tecnologia che possono poi vendere ai clienti abituali. Fin dall’inizio, nei primi anni Venti, gli organizzatori della gara hanno voluto premiare l’innovazione e l’efficienza dei consumi, oltre alla velocità assoluta. Il fatto che il circuito utilizzi ancora ampi tratti di strada pubblica chiusa e le esigenze uniche di una gara di 24 ore lo rendono il test definitivo di affidabilità e innovazione. Dai freni a disco ai turbocompressori, dai motori diesel agli ibridi, i produttori hanno sviluppato a Le Mans tecnologie vincenti che oggi diamo per scontate nelle nostre auto normali. In tempi recenti, Audi ha dominato con la tecnologia diesel, poi introdotta nella sua gamma di auto da strada, mentre Porsche e Toyota hanno fatto lo stesso con gli ibridi, con le incredibili prestazioni elettrificate della Taycan, in particolare, che si basano sulle lezioni apprese in pista. La notizia che Porsche tornerà a scontrarsi con vecchi rivali come Toyota, Ferrari, Audi e altri è un’enorme spinta per la gara e per il Campionato Mondiale Endurance in cui le auto gareggiano. La Toyota ha confermato che costruirà una hypercar stradale basata su quella che correrà a Le Mans e la Ferrari vorrà creare un legame tra la sua partecipazione e i nuovi modelli ibridi plug-in come la 296 GTB, mentre l’effetto di trascinamento della tecnologia utilizzata nelle ibride da corsa si farà sentire su tutto, dalle supercar alle supermini.

Le nuova categorie

Dal 2022 ci saranno due nuove categorie in lizza per la vittoria assoluta, note come Le Mans Hypercars (LMH) e Le Mans Daytona Hybrid (LMDh). Entrambe combinano motori a combustione interna e assistenza elettrificata, con regole attentamente gestite per garantire condizioni di parità e gare combattute. L’LMH è destinato ai costruttori che sviluppano un’intera vettura da zero, con Toyota e Peugeot tra coloro che scelgono questa strada. La LMDh, invece, offre un ingresso più economico, con produttori come Porsche, Audi e BMW che scelgono uno dei quattro telai già pronti su cui costruire e sviluppare la propria auto. La sfida per tutti i partecipanti sarà quella di gestire al meglio l’energia e la carica delle batterie attraverso il tipo di rigenerazione e altre tecnologie che tutti i piloti ibridi conoscono bene. Con gli organizzatori in grado di monitorare il flusso di energia e la potenza erogata in tempo reale per assicurarsi che nessuno abbia un vantaggio sleale, spetterà agli ingegneri, ai team e ai piloti sviluppare tecnologie, strategie e tecniche di guida per massimizzare l’efficienza durante la gara. L’aspetto più entusiasmante è che alcuni dei marchi più famosi della strada e della pista si sfideranno contemporaneamente e a parità di condizioni. Se qualcuno vi dice che gli ibridi sono noiosi, questa sarà l’occasione per dimostrare che si sbaglia…