Oggi 4 Giugno 2021 il ciclista Alejandro Valverde ha battuto Geoghegan Hart nell’attacco in salita a pochi centrimetri nella 6 tappa della Critérium Dauphiné. Alexey Lutsenko ha preso il comando della gara con il compagno di squadra Ion Izagirre otto secondi dietro al secondo. Grazie ad uno sprint finale Valverde la spuntata sugli avversari che si sono complicati la gara da soli decidendo di non rispondere subito al suo attacco.
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Critérium Dauphiné: un sprint tardivo ma vincente
Alejandro Valverde (Movistar Team) ha vinto una tappa collinare 6 del Critérium Dauphiné 2021 superando Geoghegan Hart (Ineos Grenadiers) a meno di 100 metri dal traguardo a Sappey-en-Chartreuse. Il campione del Giro d’Italia 2020 ha lanciato un attacco a 300 metri dalla fine e Sepp Kuss (Jumbo-Visma) ha risposto ma la salita ripida ha rallentato i progressi. Valverde ha prima aggirato l’americano, e poi il britannico, e ha mantenuto lo slancio sufficiente per ottenere un margine sufficiente per assicurarsi la vittoria di tappa. “Una vittoria è sempre speciale” ha detto Valverde. “Ho provato a fare uno sprint regolare e ho dato il massimo quando ho visto la linea”.
Alexey Lutsenko (Astana-Premier Tech) è passato in testa alla classifica generale, otto secondi davanti al compagno di squadra Ion Izagirre. Il precedente indossatore della maglia gialla Lukas Pöstlberger (Bora-Hansgrohe), era in testa alla corsa dalla seconda tappa. “Ho avuto il mio giorno più difficile della settimana. Cercherò di lottare per la classifica generale ma le salite sono più lunghe domani (sabato). Dovrebbero essere più adatti a Ion Izagirre” ha detto Lutsenko.
Critérium Dauphiné: cosa è successo in gara?
Dopo aver affrontato diverse salite classificate più piccole un folto gruppo di 14 persone era fuggito dal fronte e aveva ancora un minuto e un quarto di vantaggio a più di 40 km dalla fine. In testa al gruppo degli inseguitori Tony Martin (Jumbo-Visma) ha segnato un ritmo veloce seguito dal compagno di squadra Kuss. Il contendente alla classifica generale Kasper Asgreen (Deceuninck-Quick-Step) ha trovato il ritmo troppo duro e si è ritirato dal gruppo principale su una salita di 7 km appena all’interno di 30 km. Dylan Sunderland (Qhubeka-Assos) ha attaccato il gruppo principale per cercare di raggiungere il gruppo di testa che si stava sfaldando e aveva meno di un minuto di vantaggio.
Julian Bernard (Trek-Segafredo) ha fatto un attacco per entrare in sintonia con il Sunderland. Il lavoro di Martin per la giornata era terminato e si è ritirato dal gruppo principale a circa 25 km dalla fine. Astana-Premier Tech è andato in testa per aiutare Alexey Lutsenko ad andare in una buona posizione e prendere il comando della classifica. Sven Erik Bystrøm (UAE-Team Emirates) che era in sosta nella tappa precedente, e Greg van Avermaet (AG2R-Citröen) sono stati eliminati dalla parte anteriore della fuga mentre dietro Pöstlberger in maglia gialla arrivava dal fondo del gruppo principale insieme al compagno di squadra di Bystrøm l’americano Brandon McNulty.
Le fasi intermedie della gara
Lawson Craddock (EF Education-Nippo) ha attaccato a 22 km dall’arrivo, in quello che sembrava essere un rifacimento del suo tentativo di raid a fine gara il giorno precedente. Craddock ha conquistato alcuni punti KOM sulla terzultima salita, mentre Movistar Team e Astana-Premier Tech guidavano l’inseguimento dietro di lui. Matt Holmes (UAE-Team Emirates) con la maglia a pois ha inseguito il corridore EF Education-Nippo, oltre a guadagnare più punti nella gara di arrampicata. Craddock era a più di 30 secondi dalla fine a 10 km dalla fine quando ha attraversato una zona in costruzione che ha causato molta polvere in una discesa veloce e ha creato condizioni pericolose per il grosso gruppo che lo inseguiva.
Critérium Dauphiné: la lotta finale dei corridori
Il texano ha superato la penultima salita di categoria 3 con circa 15 secondi di vantaggio su Julian Bernard (Trek-Segafredo) e Jan Bakelants (Intermarché-Wanty-Gobert Matériaux) che erano a 15 secondi sul campo principale. Chris Froome (Israel Start-Up Nation) è stato ancora una volta saltato dal retro del gruppo principale sulla penultima salita. Craddock ha mantenuto il suo distacco di 15 secondi dalla cima della penultima salita a 5 km dalla fine. Proprio come la tappa precedente, Craddock ha lottato per stare lontano negli ultimi chilometri e si è rifiutato di sedersi anche con il fiato dei suoi inseguitori sul collo.
Critérium Dauphiné: lo sprint di Valverde
L’esperto Louis Meintjes (Intermarché-Wanty-Gobert Matériaux) ha inseguito Craddock a 3,5 km dalla fine e questa mossa per passare dal gruppo principale – appena 10 secondi indietro – è diventata il catalizzatore per le squadre nella caccia alla classifica generale per lanciare attacchi. David Gaudu (Groupama-FDJ) è stato il primo a tentare la fuga, a 2,2 km dal termine. E’ rimasto davanti neanche un chilometro, quando Geoghegan Hart ha tirato anche con lui. Geoghegan Hart ha mantenuto lo slancio oltre Gaudu, nell’ultimo, ripido chilometro. Kuss ha inseguito Lutsenko, il leader virtuale sulla strada in quel momento, è arrivato in testa al gruppo.Mentre Geoghegan Hart rallentava e lo slancio di Kuss rallentava. Tanto è bastato a Valverde per accaparrarsi la vittoria, con una lunga, lenta impennata in salita negli ultimi 100 metri.
La settima tappa del Critérium du Dauphiné
La penultima tappa di sabato è di 171,1 km tra Saint-Martin-le-Vinoux e La Plagne. Il traguardo è in cima a una salita di 17,1 km con una pendenza media del 7,5 percento e termina a 2.064 m di dislivello il che lo rende il punto di arrivo più alto del Dauphiné 2021.
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