La settima tappa della Dakar 2020 (la cui cronaca la trovate in questa pagina) è sconvolta dalla morte di Paulo Goncalves. Il veterano della classe moto è rimasto coinvolto in un grave incidente, nel quale ha riportato gravi lesioni.
Da quanto ci risulta noto, Goncalves stava disputando regolarmente la speciale di oggi, quando è incappato in una caduta nel corso nel Km 276. Si tratta di un tratto impegnativo, composto di sabbia e dune. Il segnale di soccorso è arrivato alle 10.08 locali (le 08.08 italiane), e lo staff medico ha raggiunto subito il pilota ormai esanime. Entrato in arresto cardiocircolatorio, il pilota è stato trasferito dal centro medico all’ospedale di Layla, dove i medici non hanno potuto fare altro che dichiararne il decesso. I soccorrittori hanno tentato più volte di rianimarlo sul campo e in ospedale, ma senza successo.
Oltre ai paramedici, anche Toby Price ha tentato di soccorrere Goncalves. L’australiano è stato uno dei primi ad aver assistito alla sua sventura. Price ha perso più di un’ora per cercare di soccorrerlo, cosa che lo ha penalizzato nella classifica odierna. Tuttavia, per regolamento, il tempo perduto per questa operazione “a fin di bene” gli sarà restituito. Ma conta poco in una giornata in cui la comunità ha perso uno dei suoi personaggi più stimati.
Classe 1979, Paulo Goncalves era uno dei piloti più quotati della Dakar. Campione del mondo cross country nel 2013, quest’anno era alla sua 13esima partecipazione al rally. Il suo miglior risultato è stato il secondo posto del 2015, anno in cui fu battuto da Marc Coma. Quest’anno aveva deciso di competere con la Hero, casa motociclistica indiana dalle grandi ambizioni.
Il decesso di Goncalves è il primo avvenuto dopo cinque anni. L’ultimo caso di un pilota morto in corsa risale al 2015, quando Michal Hernik morì a causa di un’eccessiva disidratazione. All’epoca si correva ancora in Sud America.