Dopo la giornata di riposo, la Dakar 2020 riprende il suo corso con la tappa 7. Ma non è una giornata felice, in quanto funestata dalla tragica morte di Paulo Goncalves.
La speciale di oggi è lunga 546 Km, la più lunga di tutto il rally. Il terreno è composto principalmente di sabbia, con tratti di off road che spezzano le zone delle famigerate dune saudite.
Classe auto
La classe delle automobili comincia con la polemica tra Toyota e Mini. La casa giapponese si lamenta delle flange imposte sui motori a benzina dei loro Hilux, più piccole rispetto ai diesel delle Mini. Secondo loro, la differenza di potenza è tale da uccidere la competizione. Il team X Raid, ovviamente, respinge le accuse, ma la tensione resta alta.
Mettendo da parte le controversie, Carlos Sainz dimostra ancora una volta di essere il migliore. L’ex campione del mondo WRC si tiene tranquillo all’avvio, poi prende il comando al Km 321 per poi non mollarlo più. Il madrileno infligge ben dieci minuti a Nasser Al Attiyah, che fa quel che può con il suo Toyota Hilux. Dietro di loro parte Stephane Peterhansel, che come Sainz resta guardingo per poi farsi valere quando conta di più. Al traguardo, “Monsieur Dakar” paga tre minuti di ritardo dal compagno di squadra.
Ancora una volta Fernando Alonso è al top. L’ex ferrarista ha studiato in fretta il manuale del perfetto dakariano, come dimostra la sua performance odierna veloce e senza intoppi. L’asturiano sfiora il quinto posto, ma viene beffato da Yazeed Al Rajihi per un soffio. Nando è comunque davanti ad Orlando Terranova, che dopo le buone prove iniziali perde sempre più terreno. L’argentino è nono di giornata.
Per un Alonso che sale, c’è un Mathieu Serradori che scende. Il francese oggi rimane bloccato tra le dune e perde oltre trenta minuti. Tra le sorprese di giornata c’è Yasir Seaidan, pilota saudita che porta la sua Mini 4×4 ad un onorevolissimo decimo posto.
Classe moto
Le due ruote sono funestate dalla tragedia di cui abbiamo parlato sopra, ma non si fermano neanche nel bel mezzo di un lutto. Kevin Benavides parte con il coltello tra i denti, ed è il più veloce fino al Km 214. Poi l’argentino si ferma a soccorrere il povero Goncalves (così come hanno fatto Toby Price e Stefan Svitko) e cede la testa a Joan Barreda. Il catalano risulta così vincitore al traguardo, ma il ricalcolo dei tempi riporta Benavides al primo posto, essendo che ha perso tempo per aiutare un concorrente in difficoltà. Il distacco tra i due hondisti è di 1’23”.
La vittoria di Benavides non altera la classifica generale, essendo l’argentino penalizzato dal motore rotto ieri. Il leader resta Ricky Brabec, il quale si limita a portare la sua Honda all’arrivo. Lo statunitense è quinto di giornata, preceduto da Matthias Walkner e da Luciano Benavides (fratello di Kevin). Price ha perso oltre un’ora nel soccorrere Goncalves, ma gli organizzatori gli restituiscono poi il tempo perduto, e perciò è settimo a poco meno di 8′ dal vincitore.
Jacopo Cerutti è ancora una volta il migliore degli italiani, 19esimo, ed approfitta delle difficoltà di Maurizio Gerini per diventare il primo azzurro nella classifica generale. Si deve ritirare Fabio Fasola, a causa del telaio danneggiato sulla sua Husqvarna.
Le altre classi
La tappa 7 della Dakar 2020 vuol dire anche quad e camion. Tra le moto a quattro ruote Simon Vitse vince la sua seconda speciale consecutiva, dopo aver battuto Giovanni Enrico per appena 11″. Il cileno, che ieri ha rotto il motore, prova a togliersi la soddisfazione di vincere almeno una tappa, ma il francese glie lo impedisce. Terzo Ignacio Casale, il quale ormai si preoccupa solamente di gestire l’enorme vantaggio che ha in classifica generale.
Nella classe dei camion, infine, la Kamaz spadroneggia ancora con un’altra tripletta. Andrey Karginov precede Dimitry Sotnikov e Anton Shibalov, separati da poco più di tre minuti. Siahrei Viazovich perde altri nove minuti dal leader, ed è pure sopravanzato dal redivivo Ales Loprais.
Classifiche ufficiali: https://www.dakar.com/en/rankings