Dopo la giornata di riposo, la Dakar riprende le attività per l’edizione 2021, inaugurando la prima e unica tappa Marathon. In questa prova difficile, abbiamo due vincitori a sorpresa in un rally che quest’anno si sta mostrando assai combattuto. Yazeed Al Rajihi è trionfatore nella classe auto, nella quale Stephane Peterhansel guadagna qualche spicciolo sull’inseguitore Nasser Al Attiyah. Ricky Brabec è il primo della classe moto, posizione che non occupava dal Prologo. La classifica generale delle due ruote è cortissima, con ben sei piloti racchiusi nell’arco di dieci minuti. Domani, la seconda parte della Marathon.
Dakar 2021, com’è il percorso della settima tappa?
La settima tappa della Dakar edizione 2021 è la prima parte della tappa Marathon, nella quale vige un regolamento speciale. Lungo tutta la giornata, ed al ritorno al bivacco, i concorrenti non potranno usufruire dell’assistenza. In caso di guasto, dovranno cavarsela da soli, cercando di “rappezzare” il veicolo con quello che hanno. I piloti, comunque, potranno aiutarsi tra di loro.
La carovana lascia Ha ‘Il, dove hanno sostato per il riposo, per percorrere i 741 Km che li condurranno a Sakaka, da dove ripartiranno domani. I 471 Km di prova speciale vedrà una prima parte sabbiosa, dove a farla da padrone saranno i percorsi a saliscendi, con un pizzico di dune che non guasta mai. La parte impegnativa sarà il tratto sterrato dei Km finali, dove si andranno ad affrontare le pietraie tanto temute dai partecipanti. Sarà importante guidare con attenzione, in quanto il rischio di foratura è sempre dietro l’angolo.
Dakar 2021, la settima tappa delle auto
La prima parte della “maratona” speciale vede il gradito ritorno di Yazeed Al Rajihi. Il pilota di casa, già molto brillante nella tappa di ieri, conquista oggi il primo successo parziale dal 2015, quando la Dakar correva ancora in Sud America. Il pilota Overdrive è nei primi tra fino all’ultimo waypoint, quando sferra l’attacco decisivo. Il suo vantaggio al traguardo è di 48″.
In questa giornata, esce allo scoperto Stephane Peterhansel. “Monsieur Dakar” è ancora a secco di successi quest’anno, e anche oggi deve rinunciare al primo posto. Nonostante una gara “d’attacco”, il francese deve arrendersi alla superiorità di Al Rajihi, ma guadagna ancora su Nasser Al Attiyah. Parliamo di alcuni secondi, poca roba, ma è sempre meglio guadagnare che perdere. Al Attiyah è quarto di giornata, a 2’48” da Al Rajihi.
All’attacco anche Carlos Sainz, il quale ha parecchio svantaggio da recuperare. Lo spagnolo vincitore del 2020 chiude terzo di tappa ma perde ancora nei confronti di Peterhansel. Il suo svantaggio rimane sui 41′: un’eternità, a quattro prove dal termine.
Sebastien Loeb continua nel suo personale calvario. Ieri ha perso 8 ore per un guasto al semiasse, oggi ne perde quasi due per la rottura di un cuscinetto. La sua BRX Hunter sembra perseguitata dai gremlins, mentre quella di Nani Roma marcia come un’orologio. Il pilota spagnolo chiude ancora una volta nei dieci, mantenendo tale piazzamento nella classifica generale.
Si rivede nei piani alti Cyril Despres, settimo con la Peugeot 3008 DKR dell’Abu Dhabi Racing, e Mathieu Serradori, subito dietro a Despres con il suo buggy Century team SRT. Delude invece Ginel De Villers, che dopo il successo della quinta tappa è sprofondato nell’oblio. Il sudafricano chiude in 22esima posizione, a 48′ di distacco da Al Rajihi.
La tappa delle moto
Continua il dominio della Honda nella classe delle due ruote, ma il nome del vincitore cambia. Ricky Brabec battaglia con Toby Price per quasi tutta la prova, per poi seminare l’australiano negli ultimi 100 Km. Con questa performance lo statunitense si aggiudica il primo successo del rally dai tempi del Prologo, precedendo José Ignacio Cornejo e Skyler Howes.
Il cileno, compagno di squadra di Brabec, prende poco più di due minuti di distacco dal californiano, ciononostante si prende la testa nella classifica generale. Alla fine della tappa, Price perde altro terreno e non solo da Brabec, precipitando in settima posizione. L’australiano perde 5 minuti dal vincitore odierno, ma viene scavalcato in classifica per…appena un secondo!
Brabec, dal canto suo, paga meno di 15 minuti dal leader, e quindi è ancora in corsa per la vittoria finale. Così come lo è Joan Barreda, che di minuti ne paga più di dieci. Tuttavia, il catalano oggi non è particolarmente in forma, finendo in 14esima posizione. Ma con distacchi così minimi (i primi dieci sono raccolti in meno di 20 minuti!) e con una tale alternanza di vincitori, tutto può ancora succedere.
Ma qualunque cosa accada, sembra destino che la Yamaha rimanga anche quest’anno con la bocca asciutta. Con Andrew Short ritirato, ed un Adrien Van Beveren non all’altezza del compito, le speranze della casa di Iwata sono in Ross Branch. Che però cade malamente dopo 31 Km. Rimasto illeso, il pilota del Botswana risale in sella, ma taglia il traguardo con oltre 40 minuti di ritardo. Con lo stesso distacco nella generale, Branch è fuori dai giochi.
Continuano a sorprendere sia Skyler Howes che Daniel Sanders. L’americano e l’australiano sono terzo e quinto, dimostrando grande velocità. Per Howes l’impresa vale doppio, essendo l’unico privato in mezzo agli ufficiali. Maurizio Gerini conferma di essere il migliore pilota italiano, con il 30esimo tempo. E’ il leader provvisorio della Original By Motul, classifica speciale dedicata a chi corre l’intero rally senza ricorrere all’assistenza.
Le altre classi
Clamoroso colpo di scena nella classe Quad. A 100 Km dal termine della speciale, Nicolàs Cavigliasso si deve fermare per la rottura della frizione! Dopo aver cercato aiuto da un collega, l’argentino decide di alzare bandiera bianca. Ne approfitta il connazionale Manuel Andujar, che vince la tappa con tre minuti di vantaggio su Alexandre Giraud. Andujar si prende il comando nella generale, con 20 minuti di margine sul francese.
Saleh Alsaif sta per accarezzare il secondo successo di tappa, ma viene beffato da Francisco Lopez Contardo. Il cileno rifila cinque minuti al padrone di casa, recuperando i minuti persi ieri. Che sono ancora tanti: “Chaleco” ha 25 minuti di distanza dal leader Aron Domzala, oggi solo sesto. Si rivede Cristina Gutierrez, quinta ma troppo indietro per sperare in qualcosa.
Nei camion, infine, lo squadrone Kamaz esegue l’ennesima parata. Dimitri Sotnikov sale a quota cinque successi di tappa, e vede un rally sempre più suo. Rifila 3’23” Ad Airat Mardeev, ed 8’22” ad Anton Shibalov. Continua a farsi valere Aliaksei Vishneuiski, che con il suo MAZ arriva a poco più di 10′ da Sotnikov, in quarta posizione.
ULTIM’ORA: è morto Hubert Auriol, vincitore di tre edizioni della Dakar (1981 e 1983 in moto, 1992 in auto) e direttore sportivo della stessa dal 1994 al 2003. Il francese, detto “l’africano”, era malato da tempo. Periodicodaily esprime le condoglianze alla sua famiglia.