David Castera l’aveva promesso. La Dakar 2022 sarebbe stata tosta fin dalla tappa numero 1, e così è stata. Nella prima speciale vera, i 333 Km “ad anello” di Ha’il, i concorrenti hanno vissuto, una giornata da ricordare, anche in negativo. Tra rotture meccaniche ed errori di navigazione, la classifica ha visto colpi di scena a ripetizione, e primatisti in certi casi inattesi. Vediamo nel dettaglio le prove di auto e moto.
Dakar 2022: i primi responsi del Prologo
Dakar 2022: cosa è successo nella tappa 1?
Nel Prologo, Audi aveva stupito tutto con il suo buggy elettrico, ma l’anello infernale di Ha’il ha riservato alla casa di Inglostadt un’amara sorpresa. Matthias Ekstroem insegue Nasser Al Attiyah a breve distanza, ma al penultimo split perde quasi un’ora e mezza cercando la strada giusta. Stesso discorso per Carlos Sainz, anche lui alle costole della Toyota prima di perdersi. Ma la giornata peggiore l’ha vissuta Stephane Peterhansel. Il francese, partito prudente, si è fermato a 160 Km dall’arrivo, per un guasto improvviso all’asse posteriore. “Petter” ed il suo navigatore Eduard Boulanger stanno ancora aspettando l’assistenza: il ritiro non è un’idea così remota. Al Attiyah ha tagliato il traguardo pressoché indisturbato, precedendo di 12 minuti un accorto Sebastien Loeb. L’alsaziano di BRX Hunter ha percorso la sua prima tappa con il navigatore nuovo, Fabian Lurquin. In terza posizione, a 21 minuti dalla Toyota, ha chiuso Martin Prokop, con il Ford T1+ del suo team Jipocar. La top ten vede numerosi nomi inediti, come quelli di Lucio Alvarez e Vladimir Vasilyev, quarto e quinto rispettivamente. Ginel De Villers è settimo con la seconda Toyota ufficiale, decimo è Cyril Despres con un vecchio Peugeot 2008 DKR schierato da PH Sport. Diciottesima posizione per Nani Roma, con la seconda BRX Hunter Prodrive.
Petrucci in mostra nelle moto
La classe moto ha vissuto gli stessi patemi delle auto. Dopo il primato al Prologo, Daniel Sanders si è ripetuto nella prima speciale della gara, rifilando ben 3 minuti al veterano Pablo Quintanilla. L’australiano ed il cileno hanno sfruttato al meglio i risultati della prova preliminare, che gli ha consentito di partire più indietro rispetto agli altri. Sfruttando le piste aperte da altri, Sanders ha così evitato gli errori di navigazione che hanno fatto affondare i concorrenti principali. Il primo a capitolare è stato Joan Barreda, primo leader di tappa prima di perdere 39 minuti per smarrimento. Joaquim Rodriguez ha conteso a “Bang Bang” il primato per 300 Km, prima di smarrirsi anche lui. Toby Price ha perso 44 minuti in ricerca della strada giusta, Ricky Brabec addirittura 56. Entrambi sono fuori dalla top 20, e sarà dura per loro risalire la china. Chi non ha perso la retta via è stato Danilo Petrucci, 13esimo al traguardo. Il ternano ex MotoGP ha seguito le tracce giuste, alla Sanders, ed è stato premiato. Mica male, per un novellino! Matthias Walkner ha concluso terzo con la KTM ufficiale, davanti ad Adrien Van Beveren ed al sorprendente statunitense Mason Klein. Sam Sunderland, Lorenzo Santolino, Xavier De Soultrait, Ross Branch e Skyler Howes hanno chiuso la top ten. Ventiquattresima posizione per Paolo Lucci, il secondo migliore italiano dopo Petrucci.