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Dal terreno verde al tavolo verde: l’incredibile storia di Ramon Colillas

Una delle cose più difficili nel meraviglioso e variegato mondo dello sport è quella di eccellere in due discipline completamente diverse tra loro. Gli atleti che ce l’hanno fatta in era moderna si contano sulle dita di una mano: Ester Ledecka, capace di conquistare due ori olimpici nello sci e nello snowboard a Pyeongchang 2018; Sonny Bill Williams, neozelandese campione di rugby e ottimo pugile; Primoz Roglic, campione mondiale juniores di salto con gli sci e oggi stella del ciclismo internazionale; il nostro Valentino Rossi, campionissimo in moto e capace di ottenere ottimi risultati da pilota di auto. In questo gruppo ristretto rientra anche il personaggio di cui parleremo oggi, prima calciatore di buon livello e poi affermatosi come stella internazionale del poker: il suo nome è Ramon Colillas e questa è la sua straordinaria storia.

Capace di vincere alcuni dei tornei più prestigiosi del circuito, Ramon Colillas ha una storia decisamente particolare anche in un mondo estremamente variegato e in cui non mancano personaggi particolari come quello del poker professionistico.

Classe 1988, molti anni fa Ramon sognava una carriera lavorativa nel settore dell’ingegneria ma ben presto si rese conto che la vita aveva in serbo per lui ben altre sorprese.

Il ragazzo spagnolo si accorse fin da subito di avere uno spirito competitivo e di essere un amante dello sport. Decise quindi di scegliere il calcio e pian piano si affermò come atleta di buon livello nelle leghe spagnole minori, proseguendo in parallelo la carriera accademica in educazione fisica all’università di Barcellona. A mettergli i bastoni fra le ruote, però, arrivò la sfortuna sotto forma di infortuni. Il primo al ginocchio fermò l’ascesa verso il professionismo. Il secondo, all’altro ginocchio, arrivò quando Colillas giocava nel Manresa e fu devastante, sia a livello fisico che psicologico.

Nel frattempo il ragazzo si laurea e inizia a lavorare come allenatore di fitness. Ma anche questa strada non lo soddisfa e non lo renderà felice neanche quando, tornato alla sua cittadina di origine Puig-reig, aprirà una palestra di immediato successo. Ramon non è soddisfatto: c’è la stabilità economica ma mancano adrenalina e competizione.

Adrenalina e competizione che invece ritroverà nel mondo del poker sportivo. Appassionato di carte, Colillas decide di tentare un salto nel vuoto: molla la palestra e inizia a studiare approfonditamente il Texas Hold’em. Una passione iniziata con i primi tornei guardati davanti alla TV e proseguita con i primi freeroll e le partite nei circuiti minori. La svolta arriva nel 2018, anno in cui il ragazzo incontra un misterioso mentore che saprà indirizzarlo sulla via giusta e allenarlo per entrare nel mondo del professionismo.

Il campo di gioco scelto è quello del poker live e il talento è subito in bella mostra. Colillas inizia infatti a ottenere buoni risultati nel circuito spagnolo, affermandosi come uno dei giocatori emergenti più talentuosi in assoluto. Ed è proprio grazie a questi successi che riesce a ottenere un Platinum Pass per partecipare a uno dei tornei più importanti del pianeta: il PokerStars Players NL Hold’em Championship, in programma il 10 gennaio 2019 alle Bahamas.

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Quello che succede nelle isole centroamericane è balzato agli onori delle cronache pokeristiche e non: dopo un torneo condotto sempre all’attacco, Colillas riesce a vincere il main event e si porta a casa la bellezza di 5,1 milioni di dollari.

Un premio che gli cambierà la vita e che gli farà guadagnare il soprannome di “Moneymaker spagnolo”, ispirato alle gesta di Chris Moneymaker, giocatore capace di vincere 2,5 milioni di dollari al primo torneo dal vivo della sua vita.

La vittoria, però, non ha cambiato le prospettive di Ramon Colillas e il suo approccio al gioco. Sono passati 5 anni da quell’incredibile successo ma il ragazzo continua a restare umile e dedica buona parte del suo tempo da pro allo studio e all’aggiornamento. Risultati simili non si sono più ripetuti ma con Ramon mai dire mai. Potrebbe sorprenderci ancora una volta quando meno ce lo aspettiamo.