l’8 aprile 2021 è una data storica per il DTM, che saluta definitivamente la Classe 1 per abbracciare il nuovo mondo GT3. Oggi e domani i team saranno impegnati in una prima sessione di test sul tracciato di Hockenheim, come prima presa di contatto di questo cambiamento epocale (in attesa del passaggio, ancora più epocale, nell’era elettrica). Dopo questa due giorni, si scenderà in pista il 4-5 e 6 maggio, per un’altra sessione sul tracciato del Lausitzring. Il campionato inizierà il 20 giugno sull’Autodromo di Monza, primo degli 8 appuntamenti previsti per quest’anno. Qui vi proponiamo una breve guida su quello che sarà il DTM nuovo corso, per poi raccontarvi l’esito dei due giorni di test.
DTM, che gare vedremo con le GT3?
L’impiego delle GT3 non trasformerà la serie teutonica in un campionato di endurance. Nonostante le potenzialità delle vetture in tal senso, il DTM resterà un campionato sprint, con due gare di un’ora ciascuno, singolo pilota e pit stop obbligatorio. Cambieranno le vetture, che dalle berline super elaborate (che in verità erano dei prototipi da gara con l’aspetto di auto da strada) si passa alle Gran Turismo di marchi prestigiosi. Audi, BMW e Mercedes fanno ritorno nella loro “casa”, con l’aggiunta della Ferrari.
Dal punto di vista tecnico, il DTM adotta il regolamento della FIA per intero, con gli stessi livelli di potenza e gli aiuti alla guida come ABS e controllo di trazione. La società promotrice ITR, di proprietà dell’ex pilota di F1 Gerhard Berger, si affida alla SVL Racing per studiare i correttivi per il livellamento delle performance. La società austriaca, che collabora con altri campionati come F1 e NASCAR, adotterà un modello informatico per bilanciare motore, aerodinamica e peso minimo. La Michelin sarà fornitore unico degli pneumatici, prendendo il posto della coreana Hankook.
Gli iscritti al DTM in versione GT3
Al momento sono solo 17 le vetture iscritte al campionato 2021. Sono un po’ pochine, ma se si pensa che l’alternativa era chiudere baracca e burattini, è andata bene anche così. Dicevamo, Audi, Mercedes e BMW si ripresentano nella serie che stavano per lasciare, o avevano già lasciato. La casa bavarese si affida a Rowe e Walkenhorst per schierare tre M6 GT3. La prima ha ingaggiato l’ex di F1 Timo Glock ed il sudafricano Sheldon Van Der Linde, mentre la seconda si affida al due volte campione Marco Wittmann.
Audi si fa rappresentare dai team Abt e Rosberg. La squadra fondata da Keke Rosberg gestirà due R8 LMS per Nico Muller e per Dev Gore, primo pilota statunitense a correre qui dal 2012 (all’epoca vi correva Joey Hand). Le R8 di Abt saranno ben tre: Mike Rockenfeller è il capitano di questa formazione a tre punte, coadiuvato da Kelvin Van Der Linde (fratello di Sheldon) e da Sophia Florsch, unica ragazza in pista.
La Mercedes è la casa più rappresentata fino a questo momento, contando ben sette vetture in pista. Il team Mucke ritorna nel campionato con una AMG GT3 ed il veterano Gary Paffett. Un altro veterano, Daniel Juncadella, porta al debutto il team hongkonghese Gruppe M. Dagli USA arriva il team Winward, che porta in gara ben due AMG. Una è per Lucas Auer, nipote di Gerhard Berger e vincitore di due gare, l’altra è per il britannico Phillip Ellis. Maxi Gotz e Vincent Abril rappresentano il team Haupt, mentre GetSpeed si avvale della collaborazione (e dei soldi) dell’indiano Ajrun Maini, ex F2.
Tra bibite energetiche e grandi assenti
Parlando d’iscrizioni esotiche, l’unica da segnalare fino ad adesso è la Ferrari di AF Corse. La struttura di Amato Ferrari schiera due 488 GT3 EVO per conto della Red Bull, la quale ha deciso d’impegnarsi nella categoria mitteleuropea. Liam Lawson, neozelandese del Junior Team, sarà la punta di diamante della squadra. Una seconda 488, marchiata Alpha Tauri, vedrà impegnato Alexander Albon, fresco di licenziamento in F1. L’anglo-thailandese dividerà il volante con Nick Cassidy, impegnato anche in Formula E.
Alexander Albon, da Red Bull a Ferrari…nel DTM
Nella entry list si registrano parecchie defezioni. La McLaren doveva essere presente con almeno tre vetture, ma i team che le gestivano si sono defilati. Il Team Rocket di Jenson Button ha ritirato la propria iscrizione, mentre la JP Motorsport non ha più fatto sapere nulla (avrebbe dovuto schierare una 720S per Christian Klien). Anche Porsche è scappata, temendo un Balance of Performance poco favorevole, mentre l’Aston Martin non ha una propria rappresentanza, a seguito del fallimento della Racing One.
Immagine in evidenza di Red Bull Content Pool, per gentile concessione