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Ferrari diffusore: il team lo modifica mentre la Red Bull ultima l’anteriore

Ci sono aggiornamenti a Melbourne per entrambe le prime scuderie che stanno dominando in queste prime gare, con Ferrari particolarmente attenta all’altezza dal suolo del diffusore e la Red Bull che sistema le sue problematiche sul motore. Oggi 8 Aprile 2022 è ufficialmente iniziato il Gran Premio di Australia dove la sfida tra Ferrari, Red Bull e Mercedes potrebbe incendiare l’asfalto e dare ulteriore spettacolo per un inizio di stagione elettrizzante. Vi sveleremo le strategie che i team stanno mettendo in pratica per cercare di conquistare la vittoria nella gara di domenica 10 Aprile.


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Ferrari diffusore: che cosa sta succedendo?

Entrambe le sessioni di prove libere hanno visto la Ferrari prevalere sulla Red Bull nella classifica dei tempi, ma la sfida tra la RB18 e la F1-75 appare ancora una volta all’insegna dell’equilibrio. Anche per questo motivo il lavoro nelle rispettive fabbriche è andato avanti senza sosta nelle due settimane intercorse tra il Gran Premio dell’Arabia Saudita e la tappa australiana, sia sul fronte della preparazione del set-up che della realizzazione degli aggiornamenti. Tanto a Maranello quanto a Milton Keynes sono stati infatti realizzati nuovi componenti già installati a bordo delle vetture nel corso delle prove libere di Melbourne, che insieme alle modifiche attese per la trafila primaverile di gare europee andranno a costituire il principale step evolutivo delle due monoposto di testa. Pe la Ferrari c’è stata una modifica alla rampa del diffusore non apprezzabile dalle immagini esterne, ma dichiarata nei documenti dello “Show&Tell”, l’esposizione statica delle vetture in pit lane voluta dalla Federazione per questa stagione.

Il Cavallino Rampante sta crescendo

A Maranello si è quindi lavorato per ottimizzare la gestione dei flussi nel percorso di uscita dall’estrattore, cercando di migliorare l’efficienza aerodinamica per generare più carico senza accrescere eccessivamente la resistenza all’avanzamento, vero punto debole al momento della F1-75 nel confronto con la diretta rivale. Le prime prove libere a Melbourne hanno inoltre rivelato come la Scuderia stia ancora monitorando con particolare attenzione le altezze da terra della vettura, parametri cruciali per massimizzare la generazione di carico cercando al contempo di contenere il fenomeno del porpoising. La Rossa soffre di un evidente rimbalzo aerodinamico sui rettilinei dell’Albert Park, criticità che però allo stesso tempo evidenzia dei margini di miglioramento per Ferrari su questo fronte. La prevenzione del porpoising infatti esige scelte di compromesso sul set-up che inevitabilmente sacrificano la prestazione assoluta.

Ferrari diffusore: il problema poropoising

Si potrebbe quindi compiere un tangibile salto in avanti una volta che saranno pronti gli aggiornamenti al fondo in grado di contrastare il fenomeno dal punto di vista aerodinamico. Nel mentre, in Australia Ferrari ha potuto ridurre l’altezza da terra della monoposto rispetto a quanto inizialmente preventivato, dal momento che il nuovo manto stradale si è rivelato più regolare e meno disassato rispetto alle passate edizioni. Invece la Red Bull continua a mostrare un’ottima capacità di gestione del poropoising. La RB18 infatti tocca con continuità l’asfalto nelle sezioni ad alta velocità, senza incorrere nel rimbalzo che al momento affligge la rivale. La scuderia di Milton Keynes può quindi permettersi di adottare altezze da terra minime per la vettura, massimizzando l’efficienza aerodinamica complessiva che contribuisce alle ottime punte velocistiche. A Melbourne inoltre la scuderia Anglo-Austriaca ha introdotto un aggiornamento all’ala anteriore, nel dettaglio una geometria meno squadrata delle bande verticali esterne degli endplates.

Cosa dovrebbe sistemare la Red Bull?

La Red Bull appare però ancora lontana dall’aver trovato il bilanciamento ottimale, con Max Verstappen che si è lamentato in più occasioni di soffrire di sottosterzo nelle curve veloci. Un comportamento che potrebbe derivare da un set-up sbilanciato al posteriore per migliorare la trazione in uscita dalle numerose curve lente del tracciato, oppure ancora una volta dalla difficoltà a mandare in temperatura gli pneumatici anteriori, una criticità emersa già a Gedda e in Bahrain. Non ci resta che restare a guardare per capire chi sfreccerà in prima posizione nella pista di Melbourne.

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