All’ antivigilia della sfida dell’Allianz Stadium tra Juventus e Lione, in programma venerdì 7 agosto e valevole per gli ottavi di finale di ritorno di Champions League, l’allenatore dei francesi, Rudy Garcia, intervistato dalla Gazzetta dello Sport, riconosce la superiorità dei bianconeri, ma preannuncia battaglia anche in virtù del goal di vantaggio acquisito all’andata: “Vogliamo andare a Lisbona per la Final Eight, sarebbe un exploit ma siamo in vantaggio 1-0 e di solito chi parte da questo risultato ha più chance di passare. Possiamo dire che abbiamo il 50% di possibilità di passare, perché sappiamo con chi giocheremo. Non ci difenderemo per tutta la partita, e se a quel punto riusciremo a fare un goal a quel punto sarebbe difficile eliminarci. Noi siamo un outsider e la Juve è strafavorita, ma contro il Psg abbiamo dimostrato una solidità difensiva interessante”.
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Garcia ha poi difeso l’allenatore avversario, Maurizio Sarri, per le troppe critiche ricevute malgrado la vittoria del campionato: “Non mi spiego il motivo. Si dice che la Juve non giochi bene, ma ha vinto il campionato in 36 giornate e ancora una volta ha dimostrato di essere la migliore in Italia.Questa società ha la vittoria nel Dna e ogni allenatore deve essere bravo a coltivarlo. Sarri lo ha fatto e ha vinto”.
L’allenatore francese si è poi soffermato sull’altro incontro italo-transalpino che vedrà opposti nei quarti di finale Atalanta e Psg: “Gran bella la squadra sono i nerazzurri. Peccato abbiano perso Ilicic, è un giocatore fantastico. Con lui sarebbero stati ancora più forti, ma anche Papu Gomez è un fuoriclasse. È ordinata e organizzata: recita alla perfezione il calcio di Gasperini. Col Psg senza Mbappe’, sarà una partita più aperta di quanto si pensi, anche se io tiferò Psg perché è una squadra francese”.
Infine ha analizzato il calcio francese, uno dei primi a fermarsi per la pandemia di Coronavirus con tutte le conseguenze che ciò potrà comportare: “Chi ha giocato si è stancato e chi non lo ha fatto ha perso il ritmo. In realtà tutti hanno ripreso tranne noi e questo significa che si è deciso troppo in fretta. Occorreva più scambio di informazioni tra l’Uefa e la Lega. La cosa incredibile è che tutti i paesi hanno continuato la stagione a porte chiuse, mentre noi ci siamo fermati e poi siamo scesi in campo in Coppa di Lega davanti a cinquemila persone allo stadio”.