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E’ morto Gianluca Vialli, il calcio vive un altro dramma

Dopo Pele’ e Mihajilovic, il mondo del pallone torna a piangere di nuovo. È morto, infatti, Gianluca Vialli, 58 anni, ex attaccante di Sampdoria, Juventus e Chelsea, e recentemente capo delegazione della Nazionale. Si è spento in una clinica di Londra dove era ricoverato da giorni per l’aggravarsi di un tumore al pancreas che lo tormentava da anni.

È MORTO GIANLUCA VIALLI: UNA CARRIERA CORONATA DA TANTI SUCCESSI

Ci lascia uno degli attaccanti più forti della storia del calcio italiano, capace di trionfare con tre maglie diverse, facendosi apprezzare anche come allenatore.

Nato a Cremona il 9 luglio 1964, Vialli cresce calcisticamente nelle giovanili del Pizzighettone, prima di trasferirsi alla Cremonese dove debutta in Serie A nel 1984. In quell’anno passa alla Sampdoria, dove conquista la Coppa Italia e, successivamente, la Coppa delle Coppe e lo Scudetto nel 1991, al quale si aggiunge la Supercoppa Italiana. L’anno successivo sfiora anche la Coppa dei Campioni, persa nella finale di Wembley contro il Barcellona.

Nel 1993 si trasferisce alla Juventus, dove conquista la Coppa Uefa. Dopo un anno difficile, torna di nuovo protagonista sotto la guida di Marcello Lippi contribuendo alla vittoria dello scudetto nel 1995 e soprattutto la Champions League del 1996. In bianconero incarna alla perfezione lo spirito di leader chiudendo con 275 la sua avventura in Italia.

Nel 1996 si trasferisce in Inghilterra dove vince subito la Coppa Nazionale, e poi nella doppia veste di giocatore-allenatore, fa sue Coppa di Lega, Supercoppa europea e Coppa delle Coppe. A ciò si aggiunge la sua carriera in Nazionale, prima nell’under 21 di Vicini, e poi in quella maggiore con la quale partecipa ad un Europeo nel 1988 e a due Mondiali, 1986 e 1990, quest’ultimo non particolarmente fortunato complice l’esplosione di Schillaci. Chiude la sua avventura nel 1992 con 59 presenze e 10 reti.

Dopo il ritiro dal calcio giocato, torna a guidare il Chelsea come allenatore conducendo per la prima volta i Blues alla qualificazione in Champions League e alla conquista della Coppa Nazionale e Charity Chield. Passa poi ad allenare il Watford, in First Division, ma l’esonero segna la fine della sua carriera da tecnico.

Successivamente si dedica al ruolo di opinionista, ad attività benefiche e alla scrittura di due libri. Nel 2019, torna nel mondo del calcio con il ruolo di capo delegazione della Nazionale, toccando l’apice con il trionfo agli Europei del 2021. Circa un mese fa, la decisione di prendersi una pausa per affrontare nuovamente la battaglia contro il male che lo attanagliava da anni e che purtroppo lo ha sconfitto.

IL CORDOGLIO DELLA FIGC

Il numero uno della Federcalcio, Gabriele Gravina, ha ricordato cosi la figura di Gianluca Vialli: “Sono profondamente addolorato, ho sperato fino all’ultimo che riuscisse a compiere un altro miracolo, eppure mi conforta la certezza che quello che ha fatto per il calcio italiano e per la maglia azzurra non sarà mai dimenticato. Senza giri di parole: Gianluca era una splendida persona e lascia un vuoto incolmabilw, in Nazionale e in tutti coloro che hanno apprezzato le straordinarie qualità umane”.

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