Un assaggio di competizione nelle Alpi è una tappa che dovrebbe favorire la fuga. Il Colle Braida è una salita breve e specifica, abbastanza lontana dal traguardo da scoraggiare i montanari a pensare ai prossimi giorni, ma abbastanza vicina da sganciare i più deboli dal comando.
I piloti inizieranno a correre a Bra. Il centro di questa città fu costruito nel Medioevo e qui si trova anche un castello del XIV secolo.
Per la prima parte di corsa, i ciclisti si dirigeranno verso la parte bassa dell’Appennino. L’unica salita in questa zona sarà a Pedaggera, al termine di una lunga salita (16,9 km; 2,4%). Il percorso prenderà quindi una direzione nord-ovest, e dopo Alba i corridori si attaccheranno al terreno pianeggiante della Pianura Padana. Ci sono anche due bonus volatili in questa parte – a Ceresole d’Alba e Buttigliera Alta.
La sfida principale è il Colle Braida, salita al Giro d’Italia per la prima volta dal 1991. Si compone di due parti, separate da una breve discesa. Il primo è un tratto più mite, lungo 4,5 chilometri e con una media che sfiora il 6%. Gli ultimi 4,5 chilometri sono in media dell’8%, con una rampa del 12% nella prima parte. Ci saranno quasi 30 chilometri dal passo al traguardo, quindi puoi aspettarti una fuga divisa.
La meta dei giocatori è Rivoli, alle porte di Torino. Il paese risale al I o II secolo e la sua attrazione principale è il “castello”, che in realtà è una residenza incompiuta di Casa Savoia del IX secolo. Mark Cavendish vinse qui lo scorso anno la Milano-Torino.
Raggiungere la linea è un po’ complicato, ma se la fuga arriva prima, poco importa. Negli ultimi due chilometri ci sono tre curve, e 750 e 400 metri prima del traguardo, i concorrenti gireranno leggermente a sinistra due volte.
Questa tappa è simile a quella vinta da Cesare Benedetti nel 2019 ed è molto probabile che questa volta il corso degli eventi sarà simile. La partecipazione all’azione della giornata dovrebbe essere considerata, tra gli altri, da: Ben Healy (EF Education-EasyPost), Simon Clarke (Israel-Premier Tech), Alessandro De Marchi (Team Jayco AlUla), così come altri corridori senza team leader e corridori delle squadre pro-continentali italiane che si presentano con una wild card.