Nel weekend più strano della stagione, il GP di Gran Bretagna affronta le PL2 il sabato, e sarà l’ultima sessione di libere. Max Verstappen si riprende dalla botta della qualifica dominando il turno, con 1’29″902. Dietro al leader del mondiale c’è la sorpresa delle due Ferrari di Charles Leclerc e Carlos Sainz, che sembrano mostrare qualche buon segnale velocistico. E le Mercedes? Lewis Hamilton è ottavo, Valtteri Bottas nono. Le Frecce nere sono indietro, ma c’è una spiegazione. Sergio Perez è quinto con la seconda Red Bull, dietro ad Esteban Ocon. Le McLaren sono sesta e settima con Lando Norris e Daniel Ricciardo, mentre Pierre Gasly chiude la top ten con l’Alpha Tauri.
GP Gran Bretagna: cosa succede nelle PL2?
Essendo l’ultima sessione di libere a disposizione, i team devono provare il passo gara. Ma di corse ce ne sono due, e le vetture sono già in parco chiuso. Si nota subito un approccio differente da squadra a squadra, in quella che sarà un’incognita per tutti. La Mercedes, ad esempio, decide di non simulare il passo per la Qualifying Sprint, impiegando il turno per lavorare in ottica GP. Hamilton e Bottas percorrono oltre 20 giri con le gomme Hard, prendendo un secondo e mezzo da Verstappen che invece gira con le soft. La Red Bull prova la Sprint Race sia con le Soft che con le medium, che permettono a “Super Max” di essere l’unico a scendere sotto il minuto e 30. Gomme soft e simulazione della “garetta” anche per la Ferrari, che brilla soprattutto con Sainz. Qualche problemino in più per Leclerc, che lamenta un forte degrado con le soft.
GP Gran Bretagna, qualifiche: il ruggito di Hamilton
Ed a proposito di Soft, queste saranno usabili nella Sprint Race? La sensazione è che molti, soprattutto nei team di seconda fascia, ci stiano facendo un pensierino. Diciassette giri non sono molti, ma la mescola soffice sembra arrivare a tale distanza un po’ al limite. Insomma, è un rischio. Tornando alla sessione, Verstappen negli ultimi dieci minuti simula anche lui la gara di domenica, compiendo alcuni giri con le Hard. Il suo tempo di attacco è di un secondo più veloce di quello di Hamilton, a parità di mescola. Nella gara lunga, la Red Bull fa paura a tutti.
Immagine in evidenza di Red Bull Content Pool, per gentile concessione