― Advertisement ―

spot_img

Superbike, Mandalika: Toprak vince gara 2 ma è Bautista a festeggiare

Il mondiale Superbike assegna il titolo 2022 in gara 2 a Mandalika. Alvaro Bautista voleva festeggiarlo vincendo la manche, ma nulla può contro Toprak...
HomeMotoriFormula UnoGP Jeddah: i piloti correranno, nonostante gli attacchi

GP Jeddah: i piloti correranno, nonostante gli attacchi

I piloti non vogliono correre al GP di Jeddah, ma lo faranno lo stesso. La gara in Arabia Saudita è rimasta fino alla nottata di ieri a forte rischio, dopo che un missile ha colpito un sito a meno di 20 Km dal circuito cittadino. L’attentato è stato rivendicato dalla fazione di ribelli che da sette anni combatte in Yemen, in una guerra in cui il governo di Riyadh è coinvolto. Un altro attentato era avvenuto il mercoledì, questa volta ad un impianto petrolifero della Aramco. Preoccupati, i piloti hanno tentato un boicottaggio, ma non è servito. Il GP proseguirà regolarmente, con la giornata di oggi che vedrà in azione le FP3 e le qualifiche.


Gp-Jeddah: Leclerc vince in mezzo alla paura


GP di Jeddah: i piloti non volevano correre?

I due attacchi effettuati in settimana hanno giustamente preoccupato il paddock. Le FP2 sono slittate di 15 minuti dopo il secondo attacco. Alle 20 locali, il CEO Stefano Domenicali ed il presidente FIA Ben Sulayem hanno riunito i team manager per decidere il da farsi. Nel corso della riunione hanno ricevuto informazioni da parte dell’intelligence saudita, la quale ha rassicurato sulle misure di sicurezza prese per il GP. Di conseguenza, i team hanno scelto, all’unanimità, di proseguire regolarmente. Tuttavia, nella suddetta riunione non sono stati interpellati i piloti, pur presenti in sala, i quali hanno deciso di vedersi da soli. È stata quindi convocata una riunione d’urgenza della GPDA, l’associazione che riunisce e rappresenta i conduttori. Alcuni di loro (come il duo Mercedes Lewis Hamilton e George Russell) hanno espresso parere contrario: per loro non ci sarebbero le condizioni per continuare. La spaccatura sul fronte piloti ha spinto i team manager a tornare in pista per una terza riunione, per confrontarsi direttamente con loro. Dopo trattative infinite i piloti più oltranzisti si sono ammorbiditi, cosa che ha dato il via libera definitivo. Data l’ora tarda (hanno finito di discutere alle 3 del mattino!) la FIA ha pubblicato il comunicato ufficiale soltanto questa mattina, annunciando che il GP non subirà variazioni nel programma. Anche se l’umore non è dei migliori, e la paura serpeggia.

Piloti costretti a correre?

In molti però si sono chiesti cosa abbia realmente spinto i piloti a cambiare idea. Davvero sono bastate le rassicurazioni degli 007 sauditi? Secondo la BBC, no. La TV di stato britannica ha riportato un retroscena inquietante. Se i piloti si fossero rifiutati di correre, avrebbero avuto difficoltà a lasciare il paese. Insomma, sarebbero dei prigionieri! Per fortuna questo scenario è tanto spaventoso quanto non reale. Infatti, Formulapassion ha indagato sulla notizia scoprendo che non c’è nulla di vero. Meno male. Ma resta il fatto che i protagonisti devono competere in un’arena che di fatto è una zona di guerra, con bombe e missili che possono cadere da un momento all’altro. The show must go on, anche a costo di rimetterci la pelle…

Immagine in evidenza di Red Bull Content Pool, per gentile concessione